Oggionese: presunta violenza sulla figlia. Papà finisce a processo


A raccogliere la confessione della ragazzina è stata, tre anni fa, la sua insegnante. E' partita da lì l'attività investigativa che ha portato al rinvio a giudizio di un giovane padre originario di un Paese dell'Africa e residente nell'oggionese, ora a processo con l'infamante accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia, all'epoca dei presunti fatti oggetto del procedimento minore di otto anni.
Nella mattinata odierna il quasi cinquantenne, assistito dall'avvocato Cesare Molteni del Foro di Como ha preso parte personalmente alla prima udienza a suo carico, comparendo al cospetto del collegio giudicante presieduto dal dr. Enrico Manzi con a latere le colleghe Nora Lisa Passoni e Giulia Barazzetta. Una seduta piuttosto veloce, aperta dalla costituzione di parte civile dell'avvocato Maria Grazia Corti, per conto della presunta vittima, ammessa al gratuito patrocinio a carico dello Stato e già sentita in incidente probatorio, con la trascrizione già inserita nel fascicolo del dibattimento. L'escussione dei primi testimoni è stata calendarizzata per il prossimo 28 ottobre, data in cui saranno convocati tutti quelli della pubblica accusa (ad accezione degli operanti), oggi rappresentata in Aula dal PM Flavio Ricci. Non sarà lui però a seguire poi il caso, essendo applicato a Lecco part time soltanto per i prossimi tre mesi da Verese, come già i colleghi Carlo Cinque da Monza, Antonia Pavan da Como e Massimo De Filippo da Busto Arsizio alternatisi per supplire il posto rimasto vacante dopo la prematura scomparsa della dottoressa Laura Siani.
A.M.
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