Lariofiere: con una media di 500 utenti si è aperta la campagna vaccinale massiva

Lunedì 12 aprile è cominciata la vaccinazione massiva anti Covid-19 in Regione Lombardia. Anche Lariofiere, uno dei centri individuati a livello regionale per la campagna, si è messa in moto per la campagna dedicata ai cittadini tra i 70 e i 79 anni. La struttura di Erba, per la verità, è già attiva dallo scorso 31 marzo: nelle precedenti settimane si stavano però completando le vaccinazioni agli ultra ottantenni.

Le immagini scattate a Lariofiere durante la campagna vaccinale

Il centro fieristico servirà non solo i cittadini dell'Asst Lariana, cui fa riferimento per competenza territoriale, ma anche i residenti nel territorio lecchese prossimo alla struttura. Qui vengono infatti convocate, quando effettuano la prenotazione sul sito, le persone soprattutto dell'area oggionese.

Lariofiere ha messo a disposizione all'interno del quale sono state allestite 24 linee vaccinali: al momento solo 4 sono in funzione, mentre altre due vengono attivate in momenti di particolare congestione.
"Subentra l'apertura di due linee ulteriori quando c'è affollamento o un rallentamento dovuto al fatto che i vaccinandi chiedono informazioni in relazione al tipo di vaccini che vengono somministrati" spiega il medico responsabile degli hub vaccinali massivi, Giuseppe Carrano. I box vaccinali sono stati realizzati a moduli: ogni giorno, in funzione della disponibilità dei vaccini, si può stabilire come organizzarli, anche per permettere la separazione tra i due flussi.

A pieno ritmo, sono state calcolate più di 200 persone all'ora per 2.500 vaccinati al giorno nell'arco degli orari 8-20. A partire da questa settimana, gravitano ogni giorno attorno a Lariofiere oltre 550 persone pronte a ricevere la dose di vaccino: gli ingressi, su ciascuna linea, sono programmati ogni 5 minuti. Ci sono quindi 12 vaccinati all'ora, per un totale di 144 al giorno su ciascuna linea.

A livello logistico gestionale, il personale impegnato sul campo è numeroso: oltre al personale di servizi informatici e amministrativi e della sicurezza, ci sono tutti i volontari di protezione civile e delle associazioni di soccorso. Asst Lariana mette invece a disposizione quattro medici al giorno che si alternano su due turni: si occupano di coordinare gli spazi ambulatoriali dove sono invece presenti un infermiere e un amministrativo. L'intervento del medico avviene su chiamata, nel momento in cui richiesto dal personale all'interno del box.

Una volta superata l'accoglienza, si viene indirizzati al box dove vengono effettuate l'anamnesi e l'inoculazione. Al termine, viene stampato il certificato vaccinale. Gli utenti, che entrano nel box dal corridoio centrale, a questo punto si immettono su un corridoio laterale dove c'è un operatore di protezione civile che li porta verso l'area di osservazione, suddivisa in sezioni. In questa parte del padiglione, si trova anche tutta l'area dedicata allo stoccaggio dei dispositivi medici, di protezione e di gestione del rifiuto, oltre allo spazio destinato all'emergenza, pronto all'utilizzo in caso di reazioni avverse.
Lariofiere può contare su quattro box diversi per la preparazione e la diluizione delle dosi. I vaccini attualmente presenti sono Pfizer-BioNtech e il prodotto dell'anglo-svedese AstraZeneca, VaxZevria. Nonostante alcune perplessità (spesso sconfessate dagli stessi esperti) sollevate a livello generale su quest'ultimo vaccino, i cittadini non manifestano rifiuti e accettano di buon grado la somministrazione.

"Quasi tutti i convocati arrivano: abbiamo poche defezioni - aggiunge Carrano - La percentuale di pazienti che assumono AstraZeneca è del 90%: tutti l'accettano, tranne il 10% di persone a cui viene somministrato Pfizer in quanto rientrano tra le categorie fragili. Le persone sono in generale abbastanza convinte dalle indicazioni che sono uscite dall'Ema e dall'Aifa in relazione ad AstraZeneca".
In apertura accennavamo alle vaccinazioni degli over 80. Su 432 vaccinati, un centinaio non si erano presentati. "Noi abbiamo vaccinato il 90% di questa popolazione, poi alcuni non si sono registrati. Fino alla fine della campagna vaccinale, hanno comunque la possibilità di prenotarsi ancora sul portale. Negli ultimi quattro giorni della scorsa settimana abbiamo accettato le persone non ancora chiamate che si sono presentate spontaneamente. Credo che quelli che rimangano non abbiano voluto vaccinarsi" conclude il medico.

Lariofiere è stato messo a disposizione dall'ente che da oltre un anno si trova chiuso. "I poli fieristici non rappresentano solo un'area espositiva, ma sono aree logistiche che devono essere usate dai cittadini e dagli enti: in questo senso sono un valore - dichiara il presidente Fabio Dadati - Quando l'ex commissario Arcuri uscì con la proposta delle primule, rimasi perplesso. Mi chiedevo perché creare queste strutture quando c'era la disponibilità dei poli fieristici adatti a questo".

Lariofiere ha concesso la disponibilità ed è stato inserito nel piano regionale di vaccini. "È un quartiere dedicato. Non è un centro commerciale, ma ha un parcheggio con 850 posti, un sistema di sicurezza ed è attrezzato per accogliere migliaia di persone in un giorno. Non c'è impatto sulla viabilità. Le persone arrivano, ci sono addetti che indicano dove parcheggiare nel raggio di 30 metri. Sta andando tutto benissimo: la scorsa settimana abbiamo avuto una media di 1000 vaccinazioni con picchi di 1200. Poi l'organizzazione dipende dalla disponibilità dei vaccini". L'ente sta programmando l'allestimento, all'interno di un altro padiglione, di una sala d'attesa al coperto per quando ci sarà una maggiore affluenza.

"Stiamo in questi giorni facendo un approfondimento perché vorremmo proporre Lariofiere alle aziende che, pur volendo attuare la campagna di vaccinazione al loro interno, non hanno spazi o mezzi. Noi daremo la nostra disponibilità" conclude Dadati.
M.Mau.
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