Costa, Avis cresce: 1.205 gli iscritti nel '20. 1.960 donazioni di sangue e 134 di plasma

Avis Costa Masnaga è un’associazione in crescita, nonostante l’anno particolare che abbiamo vissuto. Tra aspiranti soci e persone uscite, il saldo è positivo di 55 unità. Alla fine del 2020, quindi, il numero di volontari era composto da 1.205 iscritti, divisi in 464 donne e 741 uomini, con un’età media che si aggira attorno ai 41 anni.




Il bilancio della 65esima assemblea, l’ultima per la presidente in carica Lucia Mevio, è positivo anche in termini di attività, che si sono adattate ai cambiamenti che hanno contraddistinto l’anno passato. Sono state infatti annullate le manifestazioni, le serate sanitarie, gli incontri in piazza e le iniziative di cinema e teatro. “Il lavoro “cuore” di Avis non si è fermato: a gruppi piccolissimi, nel rispetto delle regole, adattando gli orari, con un po' di ansia per la responsabilità che in quel momento mi sono sentita, forse troppo grande, ma abbiamo continuato - ha spiegato la presidente - La programmazione, la registrazione, i contatti con i donatori, con il centro trasfusionale, le nuove modalità di chiamata ad orario, non comprese e seguite da tutti in modo velocissimo, l’accesso in Ospedale secondo il protocollo indicato, il bisogno di più sangue, di meno sangue, di sangue di un certo gruppo, solo di plasma. Ogni giorno è stata una sfida diversa alla quale non ci siamo mai sottratti”.



Daniele Isella e Lucia Mevio



Il 2020 si è aperto anche con una novità: Luca Bonacchini è il nuovo direttore sanitario, subentrato a Sergio Cattaneo. Per entrambi i professionisti un pensiero: “Siamo stati fortunati nel poterci avvalere della collaborazione e delle indicazioni di questi due bravi medici che hanno seguito e stimolato le attività della sezione, in modo particolare nella realizzazione, con criteri scientifici, dei progetti di tutela della salute, progetti dei quali la nostra sezione è orgogliosa”.


Foto di gruppo di collaboratori e volontari

Veniamo ora ai numeri dell’attività dello scorso anno, che sono in linea con quelli dell’anno precedente e sono in contro tendenza rispetto ai dati a livello provinciale che hanno subito un calo tra il 10-12%. “I nostri soci si sono mostrati generosi e, nonostante il ragionevole timore di alcune persone di fronte a un fenomeno sconosciuto, abbiamo chiuso l’anno con un numero di donazioni praticamente uguale all’anno precedente” ha dichiarato la presidente.


Sono state 1.960 le donazioni di sangue intero, solo 8 in meno del 2019. Quanto alla plasmaferesi, le donazioni sono state 134, in leggera riduzione (-17) rispetto a quella dell’anno precedente. Dal 2020 è stata introdotta una nuova raccolta, la plasmaferesi iperimmune: sono state donate 17 sacche.


Il direttore sanitario Luca Bonacchini

La campagna di reclutamento non si è fermata: sono 81 gli aspiranti che hanno manifestato l’intenzione di aderire all’associazione. Tra questi, ci sono 11 persone che si sono trasferite da altre sezioni. “Nella maggior parte si tratta di soci che non donavano da parecchio tempo e sono stati stimolati a riprendere vista l’emergenza che si stava vivendo”. Sono 43 maschi e 38 femmine. Tra queste 81 persone, si vede anche il futuro dell’associazione, visto che sono ben 56 gli aspiranti soci nella fascia d’età giovanile, tra 18 e 35 anni con una preponderanza di sesso femminile (30).


Sono differenti le modalità con le quali gli aspiranti soci si sono fatti avanti: la gran parte ha utilizzato la mail, mentre 18 sono passati in sede o hanno consegnato il modulo cartaceo; in 17 si sono serviti del sito provinciale e solo 3 hanno utilizzato i canali social (su Facebook l’associazione è ormai presente da anni, mentre rientra nei progetti del 2020 l’apertura della pagina Instagram).


La presidente e il direttore sanitario con un gruppo di avisini di lunga data

Nel corso del 2020, sono stati 35 i soci usciti dall’associazione: la gran parte (15 persone) ha rinunciato alla donazione per motivi personali, mentre 8 rispettivamente per motivi sanitari e trasferimento ad altra sezione. Quattro invece i volontari che hanno lasciato per raggiunti limiti di età. Sono usciti anche 5 aspiranti sia per motivi personale che per mancanza di idoneità.
Quanto ai numeri complessivi, gli aspiranti nel 2020 sono stati 81 a fronte dei 132 del 2019. Hanno tenuto bene, invece, le uscite: 40 rispetto alle 61 dell’anno precedente.




I soci che non sono stati temporaneamente disponibili per le donazioni nel 2020 sono 136 (erano stati 190 nel 2019). I motivi principali sono dovute a cure, sottopeso o sospensioni del centro trasfusionale (46 persone) e a motivi legati a gravidanze e allattamenti (43), 21 per motivi personali, 21 per esami di routine scaduti e 5 per tatuaggi.




La provenienza dei soci in termini geografici è così distribuita: Costa Masnaga 239 persone (+ 17), Nibionno 199 (+4), Molteno 105 (+14), Garbagnate Monastero 104 (+7), Sirone 95 (+7), Bulciago 89 (+4), Rogeno 88 (+3), altri comuni 286 (-1). Attualmente i soci stranieri nella sezione di Avis Costa sono 43 (45 nel 2019): 16 provengono dal Marocco, 7 da Romania, 4 da Albania, 3 dal Brasile, 2 da Guinea Bissau e 1 rispettivamente da Ucraina, Filippine, Libano, Cina Popolare, Guatemala, Senegal, Pakistan, India, Moldavia, Egitto e Siria.
M.Mau.
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