Monticello: maltrattarono l'anziana madre? Divergenza fra i racconti sentiti in udienza

Anche se purtroppo l'anziana donna che sarebbe stata - secondo un impianto accusatorio ancora tutto da provare - vittima di maltrattamenti in famiglia sia deceduta lo scorso a fine 2020, il processo che vede imputate le sue due figlie è proseguito ugualmente al cospetto del giudice Giulia Barazzetta nel primo pomeriggio odierno, con una sfilza di testimoni chiamati dalla Procura e dalle difese a raccontare quanto a loro conoscenza.

La pesante accusa mossa alle due sorelle - una 54enne difesa dall'avvocato Lorenzo Magni e una 43enne difesa dal collega Guido Corti - è come detto poc'anzi di aver maltrattato l'anziana madre, residente fino al decesso in una casa di cura del territorio, mentre abitava sola a Monticello da gennaio 2018 al ricovero, avvenuto nella primavera dell'anno successivo.
In primis è stato sentito il medico che da più di vent'anni assisteva la donna; quest'ultimo ha descritto al giudice un quadro clinico piuttosto compromesso. Il teste ha riferito che non solo l'anziana soffriva di disturbi psichici quali ansia, depressione e dipendenza da farmaci, con una spiccata ipocondria, ma che aveva anche dei gravi problemi di salute che l'avevano portata ad un graduale decadimento cognitivo.
Proprio a causa di questa combinazione di fattori l'anziana sarebbe entrata in conflitto con i propri familiari. ''Quando era molto ansiosa diceva che le figlie non le portavano le medicine e il cibo ma non era vero: loro si sono sempre prese cura della madre, l'accompagnavano anche nel mio ambulatorio'' ha continuato il medico. ''Non si trattava sicuramente di una gestione semplice perchè la signora era parecchio insistente, si arrabbiava con loro perchè non le portavano le medicine da cui era dipendente, ma ero io che dicevo loro di non farlo. Diceva che le figlie erano cattive, malvagie e che la trattavano male...ma era una situazione tragica".
A espressa domanda postagli dall'avvocato Magni il medico ha affermato che complessivamente il quadro era di difficile gestione in quanto non era per nulla semplice interloquire con un soggetto quale era l'anziana, per via delle sue patologie.
Altre due donne, vicine di casa della presunta parte offesa, hanno presentato versioni completamente opposte sullo stato e sul rapporto madre/figlie. Se una ha riferito al giudice che l'anziana non si era mai lamentata, ma semmai avesse qualche volta affermato che le figlie urlassero un po', un'altra vicina di casa ha espressamente dichiarato al tribunale: ''era sempre da sola questa povera donna, gli unici gesti che facevano nei suoi confronti erano solo per senso del dovere e non per amore della loro mamma''. La testimonianza è entrata poi ancor più nei dettagli: ''una volta le ho sentite gridare in cortile all'anziana frasi pesanti. È capitato più volte che loro la insultassero e che lei chiedesse aiuto gridando''.
In particolare la vicina di casa ha riferito che una sera, dopo che l'anziana era stata al pronto soccorso per una frattura al bacino, era tornata a casa in lacrime per la fame: ''sono andata a chiederle come stesse e diceva che aveva fame. Le figlie non c'erano perchè era il compleanno di una di loro e stavano festeggiando, c'era il genero e le aveva dato solo uno yogurt. In più lei si lamentava che i caloriferi erano spenti, si gelava in quella casa''.
Le difese delle due imputate hanno chiamato a testimoniare alcuni operatori della casa di riposo in cui è stata ricoverata la donna fino al suo decesso. All'ingresso in struttura, secondo il medico che l'ha visitata, la donna presentava condizioni discrete ma a causa del suo quadro psicologico/cognitivo era stata inserita in un nucleo protetto per qualche giorno, poi trasferita in un reparto normale. Durante la sua degenza la donna, sempre secondo quanto riferito da due operatori che avevano a che fare con l'ospite (un infermiere e un'Asa) era una signora molto ansiosa e a tratti assillante rispetto ai medicinali e alle cure quotidiane, che tendeva ad amplificare quello che le succedeva e di lamentarsi parecchio.
L'ultima parola sarà quella delle due imputate, che renderanno esame il prossimo 10 maggio: in quell'occasione si terrà anche anche la discussione e, forse, la sentenza.
B.F.
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