Oggiono: droga nello zaino e presunta serra in casa. In tribunale è assolto
Avevano rinvenuto della sostanza stupefacente in uno zaino presso la sua abitazione di Oggiono, all'interno della quale era stato scoperto anche un locale in ristrutturazione che aveva le sembianze di una serra per la coltivazione della cannabis. Ma l'uomo, classe 1973, che era stato vittima di questa pesante accusa è stato...assolto perchè il fatto non sussiste.
La difesa dell'oggionese, rappresentata dall'avvocato Simone Terraneo del foro di Como, si è battuta ieri mattina -a differenza del Vpo Mattia Mascaro, che aveva chiesto la condanna a 4 mesi di reclusione e al pagamento di 2000 euro di multa- per l'assoluzione piena del suo assistito in quanto l'istruttoria sarebbe stata lacunosa.
Pare infatti che lo zaino con la sostanza stupefacente (secondo l'accusa sarebbero stati circa 30 grammi di hashish e 30 di marijuana) sia stato rinvenuto all'interno dell'abitazione dopo una serata in cui vi era stato un "via vai" di circa sei persone e che, secondo la convivente dell'uomo, non sarebbe mai stato presente in quella casa.
La presunta "serra" in realtà sarebbe poi stata, secondo la testimonianza dell'elettricista dell'imputato, una banale cantina al cui interno erano state messe, dopo un adattamento, le luci presenti nel capannone dell'attività lavorativa del padrone di casa e che era stata rivestita di isolante per via dell'umidità. In più la sostanza "presunta" stupefacente non è stata fatta analizzare dalla Procura, rendendo così impossibile accertarne la natura: "poteva essere basilico", ha chiuso il legale, chiedendo l'assoluzione del suo assistito.
Un'assoluzione concessa dal giudice Barazzetta, che ha disposto la distruzione della sostanza in sequestro.
La difesa dell'oggionese, rappresentata dall'avvocato Simone Terraneo del foro di Como, si è battuta ieri mattina -a differenza del Vpo Mattia Mascaro, che aveva chiesto la condanna a 4 mesi di reclusione e al pagamento di 2000 euro di multa- per l'assoluzione piena del suo assistito in quanto l'istruttoria sarebbe stata lacunosa.
Pare infatti che lo zaino con la sostanza stupefacente (secondo l'accusa sarebbero stati circa 30 grammi di hashish e 30 di marijuana) sia stato rinvenuto all'interno dell'abitazione dopo una serata in cui vi era stato un "via vai" di circa sei persone e che, secondo la convivente dell'uomo, non sarebbe mai stato presente in quella casa.
La presunta "serra" in realtà sarebbe poi stata, secondo la testimonianza dell'elettricista dell'imputato, una banale cantina al cui interno erano state messe, dopo un adattamento, le luci presenti nel capannone dell'attività lavorativa del padrone di casa e che era stata rivestita di isolante per via dell'umidità. In più la sostanza "presunta" stupefacente non è stata fatta analizzare dalla Procura, rendendo così impossibile accertarne la natura: "poteva essere basilico", ha chiuso il legale, chiedendo l'assoluzione del suo assistito.
Un'assoluzione concessa dal giudice Barazzetta, che ha disposto la distruzione della sostanza in sequestro.