Oggionese: nuove indagini della Procura sui buoni postali...spariti
Proseguirà il prossimo 4 maggio l'udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Lecco Salvatore Catalano, a carico di un ex dipendente di Poste Italiane accusato di falso e peculato per aver incassato i buoni fruttiferi trentennali di tre famiglie residenti a Oggiono, Annone e Valmadrera, in un periodo compreso tra il 2015 e il 2017.
Imputato delle due ipotesi di reato è un uomo di 37 anni, residente nel circondario oggionese e difeso dall'avvocato Giovanni Priore che, nel corso delle sue mansioni di sportellista, sarebbe stato spesso inviato dai superiori a sostituire i colleghi in ferie o in malattia in vari uffici postali della zona.
Secondo le indagini affidate ai carabinieri del comando provinciale di Lecco, nelle tre occasioni ci sarebbe stato proprio lui allo sportello quando un presunto complice mai individuato avrebbe presentato all'incasso i buoni fruttiferi, però falsificati. Il solo colpo di Oggiono avrebbe consentito di appropriarsi di una somma elevatissima, pari a 130mila euro circa.
Stamani l'udienza è stata rinviata al 4 maggio per consentire alle parti di esaminare le risultanze delle indagini supplettive svolte su incarico della Procura - quest'oggi rappresentata in aula dal pubblico ministero Flavio Ricci - e a Poste di perfezionare l'accordo raggiunto con la parte civile per un risarcimento del danno. A tutela delle vittime si sono costituite parti civili gli avvocati Laura Redaelli, Michele Cervati e Andrea Maggioni.
Imputato delle due ipotesi di reato è un uomo di 37 anni, residente nel circondario oggionese e difeso dall'avvocato Giovanni Priore che, nel corso delle sue mansioni di sportellista, sarebbe stato spesso inviato dai superiori a sostituire i colleghi in ferie o in malattia in vari uffici postali della zona.
Secondo le indagini affidate ai carabinieri del comando provinciale di Lecco, nelle tre occasioni ci sarebbe stato proprio lui allo sportello quando un presunto complice mai individuato avrebbe presentato all'incasso i buoni fruttiferi, però falsificati. Il solo colpo di Oggiono avrebbe consentito di appropriarsi di una somma elevatissima, pari a 130mila euro circa.
Stamani l'udienza è stata rinviata al 4 maggio per consentire alle parti di esaminare le risultanze delle indagini supplettive svolte su incarico della Procura - quest'oggi rappresentata in aula dal pubblico ministero Flavio Ricci - e a Poste di perfezionare l'accordo raggiunto con la parte civile per un risarcimento del danno. A tutela delle vittime si sono costituite parti civili gli avvocati Laura Redaelli, Michele Cervati e Andrea Maggioni.