Sirtori, 25 aprile: una cerimonia alla presenza dei volontari

Il 25 aprile quest'anno a Sirtori si è potuto celebrare in un'atmosfera sicuramente più calorosa ed emozionante rispetto alla cerimonia svoltasi nel 2020, quando avevano potuto presenziare le sole autorità del Comune.

Il sindaco insieme ai volontari di protezione civile e gruppo alpini

Questa domenica infatti, grazie anche all'organizzazione concomitante della Giornata Ecologica, è stato possibile avere più cittadini riuniti al di fuori del municipio per commemorare i caduti e rievocare i valori di giustizia e libertà che costituiscono le fondamenta di questa giornata all'insegna della memoria e del senso civico.
Oltre all'amministrazione comunale, in mattinata sono stati presenti in maniera ufficiale anche alcune associazioni del paese, come Avis, Aves e la Polisportiva Sirtorese accompagnati ovviamente dall'immancabile gruppo alpini in compagnia di alcuni volontari del Comune. La cittadinanza numerosa, intorno alle ore 8.45, si è raccolta attorno al monumento dei caduti e al monumento delle penne nere per un momento di riflessione tenuto dal sindaco Davide Maggioni, aspettando quindi l'inizio della raccolta dei rifiuti.

Il vicario don Aurelio Redaelli

"Oggi ci troviamo qui a festeggiare la 76esima Festa della Liberazione, e sono contento di poter vedervi riuniti qui oggi dopo che l'anno scorso avevo tenuto questo discorso alla sola presenza degli Alpini" ha commentato il primo cittadino. "Sicuramente la pandemia non è passata e siamo ancora in una situazione molto difficile perché più di un anno dopo ci troviamo ancora costretti a rinunciare alle cerimonie sovraccomunali che ci facevano sentire ancora più legati con gli altri cittadini nonostante l'appartenenza a Comuni differenti. Dopo più di un anno poi, ci troviamo ancora privati parzialmente della nostra libertà e della nostra quotidianità e la situazione continua quindi a non essere facile anche se capiamo la necessità di queste misure per tutelare la nostra sicurezza e salute''.

Il sindaco Davide Maggioni

''Nell'Italia precedente però, quella del 25 aprile 1945, i nostri nonni hanno visto in maniera ancora più violenta la sottrazione dei loro diritti, rimanendo condannati ad essere perseguitati per le loro idee oppure mandati allo sbaraglio al fronte per combattere. Nonostante la tragicità di quegli anni, non hanno perso la speranza e si sono riuniti per costruire un futuro migliore per noi, sono stati maltrattati, sfruttati e deportati ma con le loro azioni coraggiose hanno permesso alle nostre generazioni di riscattarsi. Vorrei infine riproporre lo stesso messaggio che avevo lasciato l'anno scorso per quest'occasione, ovvero che la sintesi della giornata può essere riassunta nella parola gratitudine, sia verso tutti i caduti e sia per tutti coloro che si sono sacrificati e spesi per restituirci gli ideali che anche oggi sono alla base della nostra società".

Dopo aver deposto la corona di fiori su entrambi i monumenti e aver cantato l'inno italiano, anche il parroco vicario don Aurelio Redaelli ha commentato il momento con un proprio pensiero rivolto sempre alla necessitò di tutelare i valori della civiltà non solo umana ma anche cristiana, benedendo infine le corone e i cittadini stessi.
M.B.
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