Missaglia: poesie e parole sulla Resistenza nell'intervento del sindaco per il 25 Aprile

Autorità, associazioni e volontari si sono ritrovati in mattinata per commemorare la Festa della Liberazione anche a Missaglia, dove la cerimonia si è svolta alle ore 10 dinnanzi alla biblioteca comunale, in Piazza Libertà.
Qui, il sindaco Bruno Crippa ha invitato i presenti a rispettare qualche minuto di silenzio rendendo omaggio ai caduti; a questo proposito sul vicino monumento è stata deposta una corona di fiori dallo stesso primo cittadino.

Il sindaco Bruno Crippa

Ai consiglieri comunali per l'occasione si sono uniti anche i rappresentanti del gruppo alpini e dell'associazione nazionale carabinieri, i volontari dell'Anpi e della Croce Bianca di Merate e gli agenti di Polizia locale, insieme a qualche volontario delle associazioni del paese. Insieme tutti i presenti si sono fatti portavoce della cittadinanza che per ovvi motivi sanitari non ha potuto prendere parte nemmeno quest'anno alla celebrazione.

Allo scoccare delle dieci in punto, al suono delle campane della basilica di San Vittore, il primo cittadino ha voluto anche fare una breve introduzione alla giornata, ringraziando i presenti e coloro che da sempre rendono il 25 aprile un'occasione unica per riflettere sul passato e sulla storia del nostro Paese.

Nonostante infatti, si sia trattato della seconda Festa della Liberazione consecutiva che viene osservata con l'ormai classico distanziamento sociale e senza la partecipazione dei cittadini, il sindaco ha comunque voluto mantenere la solennità del momento posizionandosi di fronte al monumento e alla lapide con l'incisione dei nomi dei caduti in guerra e dei soldati missagliesi.

Il gruppo si è quindi spostato in corteo lungo la via Merlini per raggiungere il cippo commemorativo del missagliese Guglielmo Beretta, caduto della Resistenza, per depositare anche in questo caso la corona floreale. Il sindaco ha quindi chiamato al proprio fianco una volontaria Anpi e insieme hanno recitato alcune poesie riguardanti i valori partigiani e la guerra di liberazione, ritenendo una scelta doverosa quella di far parlare direttamente i testi che meglio raccontano quel periodo.

Tra gli autori proposti ritroviamo ad esempio Beppe Fenoglio, Giovanni Capuzzo, Gianni Rodari, Salvatore Quasimodo, Cesare Pavese e molti altri, i quali hanno lasciato in eredità le proprie pagine di pensieri e versi che ancora oggi restituiscono in maniera emblematica il significato più autentico del 25 aprile e degli ideali che incarna.

"Ora e sempre resistenza diceva Piero Calamandrei, ed è un nostro dovere mantenere vivo questo invito" ha concluso il sindaco. "Non dimentichiamo mai i valori che chi ha difeso la nostra Patria ci ha lasciato e facciamolo cercando allo stesso tempo di applicare gli articoli della nostra Costituzione alla luce del loro sacrificio e del loro obbiettivo di dare a noi un futuro e un domani di pace".
M.B.
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