Garbagnate e Molteno ricordano il 25 aprile. ''Principio di solidarietà anche per i vaccini''

Le amministrazioni comunali di Garbagnate Monastero e Molteno hanno celebrato insieme il 76esimo anniversario della Liberazione, ricordando come gli stessi ideali che hanno animato i cittadini di allora sono oggi più che mai attuali e da perseguire.

Le autorità che hanno preso parte alla cerimonia

Anche quest'anno, come l'anno scorso, la cerimonia non ha visto la partecipazione dei cittadini, invitati a esporre il tricolore dalle proprie abitazioni. A differenza della celebrazione del 2020, però, quest'anno i sindaci sono stati accompagnati dal gruppo alpini di Brongio e Garbagnate, dai gruppi di protezione civile dei due comuni e da Walter Cecco, comandante di polizia locale di Molteno. Il silenzio e il rigore della cerimonia è stato spezzato solo dal suono del silenzio.

Dopo la messa a Brongio, officiata da don Francesco Beretta, i rappresentanti delle istituzioni hanno raggiunto il monumento dei caduti al cimitero, dove è stata deposta la corona di alloro per ricordare l'anniversario della liberazione d'Italia e onorare tutti i Caduti della guerra mondiale. "Il 25 aprile , ormai 76 anni fa, grazie al coraggio di molti, il nostro Paese è stato liberato della durissima occupazione nazifascista - ha ricordato il primo cittadino di Garbagnate, Mauro Colombo - "Resistenza" e "libertà" sono le due parole che contraddistinguono questa ricorrenza: sarebbe stato impossibile infatti liberare l'Italia dalle oppressioni senza il sacrificio dei numerosi partigiani che, malgrado le differenti convinzioni politiche, si sono uniti e non si sono arresi".
La cerimonia è stata poi ripetuta al monumento dei caduti di Molteno, raggiunto attraverso mezzi propri e non con un corteo. Il sindaco Giuseppe Chiarella ha auspicato che il prossimo anno potrà tenersi la celebrazione unitaria tra tutti i comuni della zona, come accadeva in epoca pre pandemica.

"A maggior ragione, oggi siamo in rappresentanza dei cittadini che non possono essere presenti per omaggiare coloro che combatterono per la fine della Resistenza, per gli ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà - ha detto il primo cittadino - Quegli stessi ideali attraverso cui fu ricostituita l'Italia del dopoguerra, sono gli stessi che oggi ci devono aiutare a uscire dalla pandemia. Oggi viviamo la guerra dei vaccini, dobbiamo capire che anche qui dobbiamo utilizzare gli stessi principi di solidarietà e uguaglianza. Non possiamo pensare che solo le nazioni ricche possano vaccinarsi perché siamo un pianeta intero, nella sua globalità, senza muri. Dobbiamo essere solidali con i paesi più poveri per far sì che tutti possano vaccinarsi. Ed è dovere di tutte le nazioni mettere a disposizione le loro risorse anche per i vaccini. Ecco perché quelli di libertà, uguaglianza e solidarietà non sono ideali lontani, ma sono esattamente gli stessi di allora".

Un ricordo infine, per tutti i caduti e coloro che hanno combattuto la Resistenza. "Nell'augurarci che l'anno prossimo saremo numerosi a questa manifestazione, è doveroso ricordare coloro che morirono per la libertà e che per essa hanno perso qualcosa, la loro vita, gli affetti e le amicizie".
M.Mau.
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