Cesana, 25 aprile: ''celebriamo la nostra libertà con speranza''

Cerimonia in ricordo dei caduti a Cesana Brianza. Il sindaco Eugenio Galli, insieme a don Luigi, a una rappresentanza del gruppo alpini, della protezione civile e del corpo musicale ha commemorato il 76esimo anniversario della Liberazione italiana.

"Oggi, 25 aprile, bisogna ancora lottare per due cose: la verità e la memoria - ha detto il primo cittadino - Due tesori da proteggere, in grado di arricchire l'Italia. Questa data, fondamentale per tutta l'Italia e per il popolo italiano, viene celebrata in tutto il paese per ricordare la storia sanguinosa della seconda Guerra Mondiale e soprattutto la lotta per la democrazia da parte del variegato esercito partigiano. Oggi, a settantasei anni dal giorno della Liberazione dalla dittatura fascista, è anche il giorno del sentito omaggio e ringraziamento alle donne e agli uomini che lottarono perché un futuro migliore rispetto al presente che stavano vivendo potesse essere possibile. Quel futuro che loro sognavano, fatto di democrazia e libertà, è il nostro. E due sono le considerazioni che occorre fare a così tanta distanza da quel loro agire: quanto abbiamo tradito o confermato i loro sogni e quanto sia preziosa la libertà da loro conquistata".

Poi, il commento su ciò che questa cerimonia deve ricordarci. "Dai nostri padri e dai nostri nonni dobbiamo imparare ad evitare le polemiche sterili e a lavorare per questo importante, comune obiettivo: preservare le conquiste democratiche e insegnare alle nuove generazioni il vivere nel rispetto dei valori costituzionali che ben rappresentano tutte le conquiste della resistenza. Perciò oggi più che mai, abbiamo bisogno di celebrare la nostra libertà, di tornare a guardare il futuro con speranza e coraggio. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato di vivere, con tutte le sue difficoltà".
L'intervento del primo cittadino si è concluso con due passaggi tratti da affermazioni di due note personalità della storia italiana, Liliana Segre e Alessandro Galante Garrone.
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