Bulciago ricorda i suoi partigiani e Vik Arrigoni nella ricorrenza del 25 aprile

Il 25 aprile è stato celebrato alla presenza delle principali autorità del paese anche a Bulciago, dove alle ore 12 di domenica il sindaco Luca Cattaneo ha riunito i presenti in un momento commemorativo per ricordare la Festa della Liberazione.

Gli amministratori bulciaghesi (sindaco Cattaneo e assessori Puricelli e Filippone) con
l'ex sindaco Egidia Beretta, il parroco don Giovanni e i volontari della Protezione civile

Come in altri comuni, anche in questo caso la cittadinanza non ha potuto assistere direttamente alla cerimonia ma è stata invitata ad esporre il tricolore dalle proprie case come segno di omaggio per chi, molti anni fa, ha sacrificato la propria vita, impegnato nella Resistenza.
Presenti all'evento i rappresentanti della Protezione civile di Bulciago, il parroco don Giovanni Colombo insieme ai chierichetti, il rappresentante del Gruppo Terza Età, Sandro Galbusera, e Egidia Beretta, ex sindaco che nella vicina ricorrenza decennale della scomparsa del figlio, Vittorio Vik Arrigoni, è stata invitata dall'amministrazione a presenziare ufficialmente all'evento.

Al centro il sindaco Cattaneo e il parroco don Giovanni

Al termine della messa, tenutasi nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista, il gruppo si è ritrovato prima al monumento ai caduti della prima guerra mondiale fuori dal municipio per deporre la corona di fiori commemorativa e infine al monumento della Brigata Puecher a Bulciaghetto, luogo dell'eccidio fascista del 27 aprile 1945 perpetrato contro i partigiani.
La struttura situata a pochi passi dalla strada provinciale 342 quest'anno è stata adornata con le fotografie dei partigiani scomparsi e con dei papaveri rossi; ai piedi dell'opera infine, una scritta orizzontale recitava il motto di Vittorio Arrigoni, "Restiamo Umani", divenuto ormai celebre e fortemente significativo.

Egidia Beretta

Dopo aver deposto la corona, il sindaco ha invitato i partecipanti a riflettere sul senso di questa ricorrenza. "Lo storico Emilio Gentil diceva che il valore grande e forte del 25 aprile è che chi oggi lo contesta lo può fare grazie proprio all'esistenza di questa Giornata. Il 25 aprile ha infatti voluto dire libertà fisica ma anche e soprattutto libertà di pensiero, la quale spesso sfugge ma che è essenziale e arricchente allo stesso tempo. L'altra parola che mi porto dentro è sicuramente partigiano che significa schierarsi, anche a costo della vita perché è importante scegliere la parte giusta per cui battersi. A volte siamo portati a non scegliere e a stare nel mezzo, nella quiete vivere e invece per le cose importanti è giusto scegliere anche rischiando".
A conclusione dell'intervento del primo cittadino, anche l'assessore e vice sindaco Raffaella Puricelli, che nella mattinata insieme ad altri consiglieri aveva adornato il monumento con cura, ha voluto esprimere con commozione un proprio pensiero, ripercorrendo in breve la tragica vicenda del Crocicchio del 1945 e collegando quest'ultima ad un'altra ricorrenza importante per la comunità quale è il decimo anniversario della morte di Vittorio Arrigoni.

La benedizione del parroco

"Si possono avere delle visioni diverse, ed è giusto che sia così in una democrazia, ma io credo che sulla vita delle persone non ci si possa esprimere a sfavore o in disaccordo" ha commentato. "Questa mattina mentre stavamo sistemando le foto e i fiori è passato un automobilista che non ha mostrato alcun rispetto verso il luogo e verso la ricorrenza in sé, mentre poco dopo una signora ci ha augurato una buona domenica e una buona festa, e questo piccolo episodio mi ha riempito di speranza e di voglia di rendere questo giorno ancora più speciale. La signora mi ha ricordato tutti coloro che si sono spesi oggi come allora per un'ideale, e che hanno dimostrato soprattutto in quest'anno di pandemia il proprio impegno civico. Un esempio di questo genere è sicuramente il nostro Vittorio, che ha dedicato la sua vita ai più bisognosi, e che con le sue parole e le sue azioni ha lasciato un'eredità enorme per tutta l'umanità affinché non rimanga però solo un insieme di parole ma anzi che possa dare adito ad opere concrete. Non importa infatti quale sia il nostro impegno o il grado di esso, ciò che conta è che ogni giorno sia vissuto tenendo a mente questo monito che pesa ma che è allo stesso tempo di una bellezza incredibile che deve spingere ciascuno a contribuire a costruire un mondo migliore".

Il 25 aprile di dieci anni fa era stata la data del funerale di Vittorio, una giornata intensa e dolorosa ma anche piena di emozioni ed energia che ha lasciato un segno indelebile nei cittadini e nelle persone presenti e che nel corso degli anni la madre Egidia ha cercato di trasformare in un messaggio positivo e costruttivo da lasciare anche per le generazioni future.
"Vik è un po' un partigiano dei giorni nostri" ha commentato alla fine del suo intervento l'ex sindaco Beretta, lasciando che il suo pensiero venisse avvolto dal canto a cappella di "Bella Ciao" intonato poco dopo da tutti i presenti.

Al termine della commemorazione, le autorità si sono spostate presso il cimitero dove hanno infine omaggiato con un mazzo di fiori e un riconoscimento le tombe dei due partigiani bulciaghesi, Giannino Preda e Carletto Fumagalli.
M.B.
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