Spacciava droga nell'oggionese, in tribunale chiede di patteggiare
Ha chiesto di essere ammesso al patteggiamento (con una pena pari a tre anni di reclusione oltre al pagamento di 14mila euro di multa) I.S., un soggetto di origine marocchina classe 1989 e residente a Milano, che tra il 2019 e il 2020 avrebbe - secondo la tesi accusatoria - spacciato sostanze stupefacenti tra i comuni di Costa Masnaga, Molteno e Nibionno insieme ad un altro connazionale di sette anni più giovane.
Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Como, che hanno portato all'individuazione dei due soggetti sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Erba; in particolare le fiamme gialle, dopo aver più volte fotografato i due extracee nei pressi di autovetture in comuni del circondario, hanno individuato i soggetti grazie ad utenze telefoniche ma soprattutto grazie all'ausilio di abituali consumatori di cocaina che, sentiti a sommarie informazioni, hanno riferito i nomi degli spacciatori da cui si rifornivano.
Stamani in tribunale a Lecco l'imputato, a differenza del suo connazionale che aveva definito la sua posizione in sede di udienza preliminare, ha deciso di patteggiare una condanna finale pari a tre anni oltre alla multa di 14mila euro concordata con il pubblico ministero titolare del fascicolo.
È stato il suo legale, l'avvocato Amedeo Rizza del foro di Milano, a presentare la richiesta al giudice Giulia Barazzetta la quale ha disposto un breve rinvio per la sentenza, che sarà pronunciata il prossimo 24 maggio.
Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Como, che hanno portato all'individuazione dei due soggetti sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Erba; in particolare le fiamme gialle, dopo aver più volte fotografato i due extracee nei pressi di autovetture in comuni del circondario, hanno individuato i soggetti grazie ad utenze telefoniche ma soprattutto grazie all'ausilio di abituali consumatori di cocaina che, sentiti a sommarie informazioni, hanno riferito i nomi degli spacciatori da cui si rifornivano.
Stamani in tribunale a Lecco l'imputato, a differenza del suo connazionale che aveva definito la sua posizione in sede di udienza preliminare, ha deciso di patteggiare una condanna finale pari a tre anni oltre alla multa di 14mila euro concordata con il pubblico ministero titolare del fascicolo.
È stato il suo legale, l'avvocato Amedeo Rizza del foro di Milano, a presentare la richiesta al giudice Giulia Barazzetta la quale ha disposto un breve rinvio per la sentenza, che sarà pronunciata il prossimo 24 maggio.
B.F.