Oggiono: atti sessuali con minori, l'ex presidente di 'Ragazzi e Cinema' Guido Milani condannato a ulteriori due anni
Guido Milani
Era toccato poi al difensore dell'imputato, l'avvocato Renato Pulcini del foro di Brescia, tentare di smontare la tesi della pubblica accusa, ribadendo - in un'arringa lunga oltre quattro ore - l'estraneità del proprio assistito rispetto ai fatti che gli venivano contestati. Anche Guido Milani, attualmente in carcere, aveva avuto modo nei mesi scorsi di raccontare la propria verità, parlando a lungo e respingendo sostanzialmente ogni addebito a suo carico. Anche ''Ragazzi e Cinema'' si era schierata accanto al suo ex presidente ritenendolo vittima di un caso di ''malagiustizia''; in una nota diffusa dall'associazione e dallo studio legale che lo assiste si leggeva: ''Guido ha sempre gridato la sua innocenza'', ritenendo che quest'ultima fosse supportata da prove capaci di scagionarlo da ogni accusa.
Un fascicolo - quello lecchese - aperto dall'allora pubblico ministero lecchese Silvia Zannini (trasferita nel frattempo a Parma), alla quale è subentrato il collega Andrea Figoni, che nei mesi scorsi al termine dell'istruttoria aveva pronunciato la propria requisitoria dinnanzi al collegio presieduto dal dr.Enrico Manzi, presidente della sezione penale del foro lecchese, con a latere le colleghe Nora Lisa Passoni e Martina Beggio.
Un processo che è stato celebrato a porte chiuse che ha visto sfilare nel corso dei mesi, i testimoni indicati in lista da entrambe le parti, i consulenti e le presunte vittime. Sono otto infatti, le persone offese secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura, di cui due costituitesi parti civili e rappresentate dall'avvocato Nadia Germanà Tascona del foro di Milano.
Non si tratta del primo processo che ha dovuto affrontare l'oggionese, detenuto in carcere a seguito di una precedente condanna a quattro anni e mezzo confermata nei tre gradi di giudizio (seppur sia stata accolta poi l'istanza di revisione del processo presentata dal difensore dell'oggionese, tutt'ora pendente ndr) scaturita da un'indagine coordinata dalla Procura di Milano, nella quale gli venivano contestati i reati di prostituzione minorile, violenza sessuale e cessione di stupefacenti, dopo la denuncia presentata nei suoi confronti da un 17enne.
Quest'oggi la sentenza che sancisce la fine del procedimento lecchese, perlomeno in primo grado.
G.C.