Rogeno: prosegue il processo per lo scontro fra auto e bici

Due testimonianze differenti, che offrono una ricostruzione dei fatti diametralmente opposta: il giudice deciderà solo il 5 luglio per quale delle due propendere.
Si è tornato a parlare stamani in tribunale a Lecco del grave incidente subito il 31 maggio 2018 da un giovane ciclista lecchese, all'epoca 13enne, a Rogeno. Quel che è certo è che il ragazzo si stava allenando insieme ai suoi compagni dell'UC Costamasnaga quando un'auto che proveniva nella direzione opposta l'ha travolto: si sarebbe così procurato vari denti rotti, traumi dovuti all'impatto contro il parabrezza della Fiat Punto e rottura dei legamenti del braccio.
L'uomo alla guida del veicolo - difeso dall'avvocato Vincenzo Tafuto - è stato accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di lesioni personali stradali gravi.
Oggi sono stati chiamati a ricostruire la dinamica dell'incidente i compagni di squadra dell'atleta, che quel giorno si trovavano insieme a lui a percorrere in sella alle proprie bici via Salvo d'Acquisto (in direzione Maglio): tutti, anche coloro che non hanno assistito alla scena, sono stati d'accordo nel riferire al giudice che l'auto incidentata procedeva ad un'elevata velocità - affrontando, peraltro, una curva che non consente la piena visuale di chi arriva nell'altro senso di marcia - e che avrebbe invaso la loro corsia. L'unico dei giovanissimi ad aver assistito in prima persona all'impatto ha ricordato di aver visto il proprio compagno "appena sulla linea di mezzeria".
Di tutt'altro tenore la testimonianza dell'uomo che si trovava a lato passeggero, accanto al presunto investitore. ''Nnoi eravamo all'interno della nostra corsia, quando è arrivato nell'altro senso un gruppo di ciclisti. Uno di loro si è staccato dal gruppo e ci è venuto addosso''.
F.F.
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