Desio: accoltellamento dopo la lite per un'auto. Un arresto
Sei i cittadini moldavi che si erano dati appuntamento nel parcheggio di un supermercato della città, vicino all'orario di chiusura, un lunedì sera. In breve tempo dalle parole il gruppo era passato ai fatti, con un coltello spuntato, che aveva raggiunto al petto di un 37enne, sfiorandogli il cuore. A quel punto il gruppo si era diviso. Uno dei sei era fuggito a piedi, mentre gli altri quattro avevano portato il ferito al pronto soccorso di Desio, allontanandosi immediatamente.
Dopo un intervento chirurgico durato sette ore, effettuato d'urgenza, i medici erano riusciti a salvare la vita al ferito, rimasto in coma per una settimana.
Le indagini dei carabinieri erano partite dalla chiamata al 112 di due cittadini appena usciti dal supermercato, che avevano assistito alle fasi finali del litigio. Fatto che presto gli investigatori avevano associato a quel grave ferito, degente all'ospedale cittadino.
Dall'analisi dei filmati della videosorveglianza, nelle settimane successive erano stati identificati i partecipanti alla lite, tutti cittadini moldavi gravitanti in Brianza.
Convocati in caserma, inizialmente avevano negato tutto salvo poi dire che uno sconosciuto aveva aggredito un loro amico, senza tuttavia riferire alcun dettaglio utile all'identificazione dell'autore. Anche la vittima, una volta uscita dal coma, era stata sentita dai militari. L'uomo, addirittura aveva dichiarato di essersi ferito da solo, cadendo dalla bicicletta.
Gli investigatori non si sono arresi. Nelle settimane successive hanno raccolto altri video da telecamere della zona e attraverso uno di questi hanno individuato il presunto autore del grave ferimento, immortalato dall'occhio elettronico di uno sportello bancomat in fuga subito dopo il fatto con un'arma da taglio in pugno. Da un'analisi dei social network gli investigatori hanno compreso che tutti i soggetti appartenevano alla stessa cerca relazionale e che quindi, sia i vari testimoni che la vittima, avevano deliberatamente nascosto il reale svolgimento dei fatti.
Raccolti tutti gli elementi investigativi, la Procura di Monza, che ha coordinato le indagini, ha avanzato la richiesta di una misura cautelare al gip del Tribunale di Monza che ha quindi emesso un mandato di arresto nei confronti del 31enne. L'uomo si trova ora ristretto presso il carcere di Monza in attesa di essere interrogato.