Oggiono: rubò la bici di una consigliera. Condannato a 6 mesi
Doveva rispondere del reato di ricettazione, essendo stato trovato in possesso di una bicicletta del valore di circa 1000 euro che era sparita dopo essere stata posteggiata all'esterno del municipio di Oggiono dall'allora consigliera comunale Nadia Teruzzi, in quel momento -parliamo del 14 maggio del 2018- in assise per la seduta del consiglio comunale.
Quest'oggi M.C., ragazzo classe 1992 originario del Marocco, è stato condannato per...furto aggravato. Il giudice Giulia Barazzetta, titolare del fascicolo, ha infatti ritenuto il giovane responsabile di furto nonostante l'ipotesi accusatoria prevedesse la configurazione del reato di ricettazione -delitto più "grave" in termini di pena rispetto al furto- in quanto l'ammissione dell'addebito fatta dal ragazzo agli agenti di polizia che l'avevano fermato un paio di giorni più tardi proprio in sella alla due ruote non fosse utilizzabile come prova a processo perchè fatta senza la presenza del suo avvocato.
Nella breve udienza odierna il Vpo Mattia Mascaro aveva chiesto la condanna del giovane -per il reato di ricettazione- ad una pena di un anno di reclusione e al pagamento di 1000 euro di multa, mentre l'avvocato Silvia Pirovano in difesa dell'imputato ne aveva chiesto l'assoluzione per mancanza di prove che il fatto fosse stato commesso dal suo assistito.
Il giudice invece ha condannato M.C. ad una pena di 6 mesi di reclusione e al pagamento di 300 euro di multa riqualificando il fatto da ricettazione a furto aggravato, essendo stato commesso con violenza sulle cose e in luogo pubblico.
Quest'oggi M.C., ragazzo classe 1992 originario del Marocco, è stato condannato per...furto aggravato. Il giudice Giulia Barazzetta, titolare del fascicolo, ha infatti ritenuto il giovane responsabile di furto nonostante l'ipotesi accusatoria prevedesse la configurazione del reato di ricettazione -delitto più "grave" in termini di pena rispetto al furto- in quanto l'ammissione dell'addebito fatta dal ragazzo agli agenti di polizia che l'avevano fermato un paio di giorni più tardi proprio in sella alla due ruote non fosse utilizzabile come prova a processo perchè fatta senza la presenza del suo avvocato.
Nella breve udienza odierna il Vpo Mattia Mascaro aveva chiesto la condanna del giovane -per il reato di ricettazione- ad una pena di un anno di reclusione e al pagamento di 1000 euro di multa, mentre l'avvocato Silvia Pirovano in difesa dell'imputato ne aveva chiesto l'assoluzione per mancanza di prove che il fatto fosse stato commesso dal suo assistito.
Il giudice invece ha condannato M.C. ad una pena di 6 mesi di reclusione e al pagamento di 300 euro di multa riqualificando il fatto da ricettazione a furto aggravato, essendo stato commesso con violenza sulle cose e in luogo pubblico.
B.F.