Maresso: a processo per furto, ma viene rimessa la querela
Non doversi procedere per avvenuta remissione della querela. E' la sentenza pronunciata questa mattina dal giudice in ruolo monocratico Enrico Manzi del tribunale di Lecco nei confronti di S.B., classe 1983, finito a processo per il furto di un borsello a un medico di base che aveva concluso il proprio servizio presso l'ambulatorio di Maresso a Missaglia.
L'episodio risale al 20 agosto 2018 quando l'imputato si sarebbe recato nella farmacia di Via Manzoni per acquistare dei medicinali. Uscito dall'esercizio, avrebbe incrociato il medico che si apprestava a fare manovra per lasciare l'edificio dove aveva appena concluso il proprio turno al servizio dei suoi assistiti. Secondo il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura, il 38enne avrebbe prelevato dall'auto il borsello contenente denaro contante per circa 150 euro, documenti (fra cui il tesserino dell'ordine dei medici), un telefono cellulare e le chiavi di casa, dileguandosi poi a piedi in tutta fretta.
Stamani nella sua requisitoria il vpo Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dell'imputato alla pena di sei mesi di reclusione, mentre si è battuta per l'assoluzione del proprio assistito l'avvocato Elda Leonardi. Con l'intervenuta remissione della querela, il risarcimento della parte offesa e la derubricazione del reato in furto semplice (gli veniva inizialmente contestato il furto con destrezza ndr) il giudice Manzi ha sentenziato il non doversi procedere nei confronti del 38enne.
L'episodio risale al 20 agosto 2018 quando l'imputato si sarebbe recato nella farmacia di Via Manzoni per acquistare dei medicinali. Uscito dall'esercizio, avrebbe incrociato il medico che si apprestava a fare manovra per lasciare l'edificio dove aveva appena concluso il proprio turno al servizio dei suoi assistiti. Secondo il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura, il 38enne avrebbe prelevato dall'auto il borsello contenente denaro contante per circa 150 euro, documenti (fra cui il tesserino dell'ordine dei medici), un telefono cellulare e le chiavi di casa, dileguandosi poi a piedi in tutta fretta.
Stamani nella sua requisitoria il vpo Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dell'imputato alla pena di sei mesi di reclusione, mentre si è battuta per l'assoluzione del proprio assistito l'avvocato Elda Leonardi. Con l'intervenuta remissione della querela, il risarcimento della parte offesa e la derubricazione del reato in furto semplice (gli veniva inizialmente contestato il furto con destrezza ndr) il giudice Manzi ha sentenziato il non doversi procedere nei confronti del 38enne.