Casatenovo: omesso versamento ritenute per 'Vismara'. Il processo migra a Reggio?

Lo stabilimento Vismara a Casatenovo
Spostare il processo da Lecco a Reggio Emilia. Questa la richiesta avanzata quest'oggi dall'avvocato Riatti in nome e per conto di Lucio Ferrarini, classe 1960, legale rappresentante dell'omonimo salumificio controllante dalla Vismara, altrettanto nota realtà del panorama degli insaccati con sede a Casatenovo, il cui concordato preventivo è stato recentemente omologato dopo lunga attesa.
Nella tarda mattinata odierna, al cospetto del giudice Nora Lisa Passoni, sono stati riuniti due fascicoli aperti a carico dell'imprenditore reggino, dopo l'opposizione ai relativi decreti penali di condanna. In contestazione l'omesso versamento di ritenute per 640.000 euro in relazione all'anno 2016 e per circa un milione di euro per il 2017, cifre per le quali la Procura di Lecco - nella persona del sostituto Paolo Del Grosso - ha disposto il sequestro preventivo per equivalente.
Prima dell'apertura del dibattimento, come anticipato, l'avvocato Riatti - in sostituzione del collega Garuti - ha sottoposto al giudice una questione preliminare ritenendo il caso di competenza del Tribunale di Reggio Emilia. La Vismara, ha infatti spiegato, ha sì sede legale a Cascina Sant'Anna di Casatenovo e dunque nell'ambito territoriale di Lecco dove alla lettera il reato in contestazione sarebbe stato commesso ma la sede effettiva dell'impresa - dove dunque la stessa viene concretamente amministrata - è presso il quartier generale di Ferrarini nella cittadina emiliana, così come accertato anche in occasione dell'avvio della procedura concorsuale. Citata a tal proposito una sentenza sul punto, nonché la lista dei motivi che hanno portato il Tribunale reggino a ritenersi "titolare" della decisione sul concordato: il cda di Vismara si è sempre riunito a Reggio, le figure dirigenziali di vertice sono tutte a Reggio, i bilancio sono stati approvati a Reggio, tutte le cariche sono figure stanziate a Reggio. E lì si è chiesto dunque di portare anche il processo per le ritenute. Si è opposta la Procura - rappresentata in Aula dal vpo Figini - richiamandosi alla disanima sulla competenza già approntata nel momento in cui sono stati chiesti i sequestri preventivi. Chiesto dunque il rigetto dell'eccezione. Il giudice si è riservato. Si torna in Aula il 26 maggio per la decisione sul punto. Già venerdì, all'attenzione di altro giudice, la questione verrà riproposta in riferimento a un terzo fascicolo originato dall'accertamento compiuto a suo tempo dalla Guardia di Finanza a carico della Vismara.
A.M.
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