Cremella: al terzo tentativo riesce a patteggiare per spaccio

È riuscito - finalmente, si potrebbe dire - a definire la sua posizione con la giustizia Paolo P., 39enne residente a Cremella finito in manette lo scorso marzo con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostante stupefacenti.
Alla fine il presidente della sezione penale del tribunale di Lecco Enrico Manzi, ha accolto l'istanza di patteggiamento che l'uomo, assistito dall'avvocato Morabito, aveva in primo luogo avanzato al giudice Martina Beggio -investita per prima dalla causa, avendone convalidato l'arresto lo scorso 16 marzo- che tuttavia aveva ritenuto non consona per via dell'esclusione nel conteggio della pena finale della recidiva reiterata in quanto, se considerata, avrebbe precluso l'accesso al rito.
Comparso davanti alla collega Giulia Barazzetta e riproposta la stessa istanza, facendo presente che l'ultimo precedente risalisse a molti anni addietro e che vi fosse anche il parere favorevole dello stesso pubblico ministero titolare del fascicolo, Andrea Figoni -con il benestare anche del Vpo d'udienza Mattia Mascaro- il giudice anche in quel caso aveva rigettato la richiesta con le stesse motivazioni fornite in prima battuta. E così dieci giorni fa era stata calendarizzata l'udienza al cospetto del presidente Manzi il quale, dopo aver sentito nuovamente i pareri delle parti, si è ritirato per la decisone.
Tre anni di reclusione e 18mila euro di multa: questa la pena concordata dalle parti e applicata su loro richiesta dal giudice, escludendo la recidiva e applicando al 39enne le attenuanti generiche. Si chiude così il conto in sospeso con la giustizia per Paolo P., "beccato" dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato a marzo di quest'anno in possesso di 80 grammi di cocaina -di cui il giudice ha disposto la distruzione- a seguito di un'indagine nata tra i comuni di Cremella, Costa Masnaga e Nibionno, che l'uomo era solito girare a bordo della sua autovettura per consegnare lo stupefacente concordando i luoghi di ritiro con i suoi acquirenti.
B.F.
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