Barzanò: truffa per la vendita di un'auto. Condanna a 6 mesi

''Mi sono presa a cuore la situazione perchè era in attesa del suo terzo figlio e sono stata un po' troppo superficiale. Che mi sia da lezione per la prossima volta, non bisogna fidarsi troppo del prossimo''. È stata la stessa vittima di una truffa a dire di aver preso troppo alla leggera quella trattativa per l'acquisto di una autovettura utilitaria messa in vendita tramite un annuncio sul sito subito.it. A venderla ci sarebbe stata un'altra donna, mamma come la vittima, che però ha trascinato a giudizio con l'accusa di truffa aggravata...il marito.
I fatti sono avvenuti nel 2018 quando una donna classe 1966 residente a Barzanò, aveva visto pubblicato sul sito di annunci un volantino con un'autovettura in vendita. ''Mi metto d'accordo direttamente con la venditrice - ha detto la vittima, chiamata in aula a testimoniare e rispondendo alle domande poste dal vpo Mattia Mascaro - e pattuiamo una caparra di 200 euro da versare. Se la macchina mi fosse piaciuta li avrebbe scalati dal prezzo finale, mentre se non mi fosse interessato più nulla li avrei riavuti indietro. Senza pensarci ho fatto subito il versamento, anche se quando le avevo chiesto informazioni più dettagliate sull'auto mi aveva rimpallata con una scusa''.
Inutile dire che, una volta effettuato il bonifico con la caparra, la venditrice sia sparita. A quel punto, trascorsi un po' di giorni, pensando in un ravvedimento da parte della truffatrice, la donna si è recata a sporgere denuncia. Ma a giudizio, come dicevamo all'inizio, ci è finito il marito: il bonifico infatti era stato eseguito sulla prepagata di quest'ultimo.
Conclusa la fase istruttoria, il vpo Mascaro ha chiesto la condanna dell'imputato a 8 mesi di reclusione e al pagamento di 1000 euro di multa; si è espressa invece per l'assoluzione l'avvocato difensore, sottolineando come il raggiro sia stato messo in pratica da una donna. Il giudice Enrico Manzi ha infine ritenuto colpevole l'imputato del fatto a lui ascritto, condannandolo alla pena di 6 mesi di reclusione e al pagamento di 300 euro di multa.
B.F.
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