Oggiono: urtò con l'auto un pedone e non si fermò. Il giudice lo assolve
"Ho sentito un rumore lieve provenire dal lato sinistro dell'auto, ma non ci ho dato peso". Si è difeso così Mario M., 60enne accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di aver violato l'articolo 159 del codice della strada.
Nel maggio 2019 l'imputato avrebbe schiacciato con la ruota della propria vettura il piede di un pedone (che avrebbe rimediato, per sua fortuna, solo delle contusioni) intento ad attraversare e avrebbe continuato per la propria strada, senza prestare soccorso.
Al giudice Maria Chiara Arrighi l'uomo ha oggi raccontato di aver percepito un rumore mentre procedeva su via Kennedy ad Oggiono, mentre si apprestava ad entrare in una rotatoria. ''Come quando prendi un sasso o un legnetto. Ho guardato alla mia sinistra ma non ho visto nulla e nessuno: tant'è che con tutta calma ho proseguito verso la mia destinazione''.
Si sarebbe accorto di quanto accaduto solo poco più tardi, quando la figlia l'avrebbe chiamato per avvisarlo della visita appena ricevuta dalla Polizia Locale.
Assoluzione perchè il fatto non costituisce reato l'ipotesi suggerita nella sua requisitoria dal vpo Pietro Bassi una volta dichiarata chiusa la fase istruttoria; tesi peraltro sostenuta dal difensore avvocato Davide Minervini per palese mancanza di dolo del proprio assistito. La sentenza del giudice Arrighi ha fatto propria la richiesta, con la conseguente assoluzione dell'imputato.
Nel maggio 2019 l'imputato avrebbe schiacciato con la ruota della propria vettura il piede di un pedone (che avrebbe rimediato, per sua fortuna, solo delle contusioni) intento ad attraversare e avrebbe continuato per la propria strada, senza prestare soccorso.
Al giudice Maria Chiara Arrighi l'uomo ha oggi raccontato di aver percepito un rumore mentre procedeva su via Kennedy ad Oggiono, mentre si apprestava ad entrare in una rotatoria. ''Come quando prendi un sasso o un legnetto. Ho guardato alla mia sinistra ma non ho visto nulla e nessuno: tant'è che con tutta calma ho proseguito verso la mia destinazione''.
Si sarebbe accorto di quanto accaduto solo poco più tardi, quando la figlia l'avrebbe chiamato per avvisarlo della visita appena ricevuta dalla Polizia Locale.
Assoluzione perchè il fatto non costituisce reato l'ipotesi suggerita nella sua requisitoria dal vpo Pietro Bassi una volta dichiarata chiusa la fase istruttoria; tesi peraltro sostenuta dal difensore avvocato Davide Minervini per palese mancanza di dolo del proprio assistito. La sentenza del giudice Arrighi ha fatto propria la richiesta, con la conseguente assoluzione dell'imputato.
F.F.