Cassago: tre anni e mezzo in ''abbreviato'' al 34enne che rapinò il supermercato MD
Il supermercato MD di Cassago
L'episodio al centro della vicenda giudiziaria risale allo scorso 3 ottobre quando l'uomo - all'epoca dei fatti residente a Monticello - aveva messo a segno un colpo a pochi minuti dalla chiusura dell'esercizio commerciale di Via Nazario Sauro.
Imbracciando un fucile e con il volto travisato da passamontagna, dopo aver ottenuto il denaro dalle casse, il rapinatore si era poi allontanato in tutta fretta anche a causa della presenza di alcuni clienti che avevano cercato di intervenire nel tentativo di sventarne la fuga.
Giunti sul posto poco dopo per raccogliere le testimonianze dei presenti e rintracciare così l'autore della rapina, i carabinieri della stazione di Cremella coadiuvati dal nucleo operativo della compagnia di Merate avevano avviato subito le indagini per risalire all'identità del giovane, italiano e con alle spalle qualche precedente.
Prezioso a questo proposito il supporto del sistema di videosorveglianza installato lungo l'arteria percorsa dal 34enne per fare ritorno a casa.
Dalle immagini è stato infatti possibile individuare la Ford Fiesta di colore bianco che il monticellese avrebbe utilizzato per raggiungere il luogo dove consumare il colpo, nonostante il tentativo di occultarne la targa attraverso dei sacchetti di plastica.
Nel fuggire dal supermercato poi, il responsabile del colpo si era liberato della felpa che indossava al momento della rapina (esattamente la stessa che il 34enne portava in un'immagine di qualche anno fa postata sui social), così come dell'arma utilizzata per minacciare gli addetti dell'esercizio commerciale.
Gli accertamenti eseguiti anche con la collaborazione del Ris di Parma avevano condotto i militari sulle tracce del monticellese, consentendo loro - a due mesi di distanza dal fatto - di eseguire il provvedimento di misura cautelare agli arresti domiciliari disposto dalla Procura della Repubblica di Lecco nei confronti del 34enne, attualmente agli arresti domiciliari in un comune della vicina provincia monzese.
Comparso nel mese di dicembre al cospetto del giudice Salvatore Catalano per l'interrogatorio di garanzia, I.L. aveva ammesso le proprie responsabilità, chiedendo scusa per quanto accaduto e giustificando il colpo con la necessità di procurarsi del denaro, essendo affetto da una dipendenza.
A fronte della richiesta di rito immediato avanzata dal sostituto procuratore dr.Andrea Figoni, titolare del fascicolo d'indagine, nelle scorse settimane l'imputato - tramite il proprio difensore di fiducia - ha scelto una strategia difensiva alternativa, optando per l'abbreviato, con l'udienza fissata per quest'oggi al cospetto del dr.Salvatore.
Quattro anni la richiesta di condanna formulata stamani in aula dal pubblico ministero, lievemente mitigata dalla sentenza del giudice. Tre anni e sei mesi la pena finale.