La 'tata' vittima di maltrattamenti da parte dell'ex: in aula il racconto della sua titolare

Il tribunale di Lecco
"Ci sono state notti in cui la costringeva a stare seduta immobile sul divano, senza poter nemmeno andare in bagno, ad ascoltare lui che suonava la chitarra o che le spiegava come l'avrebbe uccisa" ha aggiunto la testimone, in riferimento alla tata che a suo dire avrebbe sopportato tutto ciò, da donna innamorata, "perchè era convinta di poterlo salvare".
Tornando invece alla "mezz'ora che non auguro a nessuno", a metà gennaio dello scorso anno, sarebbe stata chiamata dalla persona offesa mentre la stessa in auto, cercava di liberarsi dell'ex. Il cingalese - al volante della sua vettura - avrebbe infatti inseguito lungo una strada tortuosa la baby sitter, mentre la stessa trasportava anche i bambini che erano affidati, superando una serie di vetture in piena curva nel tentativo di farla fermare, arrivando quasi a speronarla in prossimità ormai della strada statale raggiunta dalla conducente per mettersi in salvo. Un racconto che troverebbe riscontro nel vivo ricordo di uno dei piccoli a bordo, spettatore indifeso di un qualcosa che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.
Ritenuto superfluo dal collegio, non sarà sentito il datore di lavoro dell'imputato, intervenuto parrebbe in alcune occasioni per cercare di calmare gli animi nell'abitazione dove la coppia viveva, arrivando addirittura a pagare una notte in albergo per la parte civile e la figlioletta per permettere loro di riprendersi dopo una serata eccessivamente animata.
Il processo riprenderà l'8 luglio con l'audizione dei testi citati dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Ivana Montani. In quell'occasione anche il suo assistito ha già annunciato rilascerà spontanee dichiarazioni per provare a alleggerire la propria - pesante - situazione.
A.M.