Missaglia: marocchina a processo per aver picchiato il consorte

Ancora non si è entrati nel merito per via dell'irreperibilità di un testimone, nonchè parte offesa. Bisognerà perciò attendere il prossimo 1 ottobre per entrare nel vivo del procedimento incardinatosi presso il tribunale lecchese al cospetto del giudice Maria Chiara Arrighi -anche se quest'ultima, essendo passata a ruolo civile, cederà il fascicolo ad un collega- che vede al banco degli imputati una donna di origini marocchine classe 1990 residente all'epoca dei fatti a Missaglia.
È chiamata infatti a difendersi, rappresentata dall'avvocato Alessandra Carsana, dall'accusa di lesioni e minacce aggravate perchè, secondo una tesi accusatoria ancora tutta da provare, avrebbe preso per il collo e colpito con una sassata il marito per poi minacciarlo di morte puntandogli un coltello da cucina alla gola. L'episodio, avvenuto in paese il 21 ottobre del 2015, è scaturito da un...tradimento. Pare infatti che il marito quella sera si fosse allontanato da casa dicendo che avrebbe "visto degli amici" ma poi si sarebbe recato a casa dell'amante. Probabilmente già sospettosa che il marito stesse giocando sporco, l'imputata si sarebbe perciò appostata sotto la casa dell' "altra" e, vedendolo uscire, si sarebbe accanita su di lui procurandogli un trauma contusivo e diverse escoriazioni al volto. Poi, puntandogli l'arma al collo, gli avrebbe detto "ti ammazzo, questa sera ammazzo te e tua sorella e l'amica di tua sorella".
Appuntamento quindi ad ottobre per il proseguimento del processo.
B.F.
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