Bosisio: coltellino nell'auto in pieno lockdown. Condannato
Era uscito come nulla fosse durante il primo lockdown dello scorso marzo senza alcuna giustificazione e, dopo la perquisizione effettuata sulla sua persona e nell'abitacolo della vettura che stava utilizzando, era stato rinvenuto un coltellino multiuso.
Per questi motivi un 51enne "beccato" dalla pattuglia dei carabinieri di Costa Masnaga a Bosisio è finito a processo con l'accusa di porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Dopo una breve deposizione testimoniale di uno degli operanti che quel giorno ha effettuato la perquisizione quel 22 marzo 2020, il giudice Enrico Manzi, titolare del fascicolo, ha invitato le parti a formulare le proprie conclusioni. È risultato colpevole dei fatti a lui ascritti secondo la tesi del Vpo Mattia Mascaro, che ha chiesto la condanna dell'imputato a 15 giorni di arresto; di diverso avviso invece il difensore che, chiedendo l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato e in subordine il minimo della pena, ha asserito che il suo assistito avrebbe potuto utilizzare il coltellino per prepararsi un panino con la bresaola o per farsi strada nella vicina boscaglia.
Il giudice Manzi ha infine condannato l'uomo, ritenuta l'ipotesi di lieve entità, al pagamento di 5000 euro di ammenda più le spese processuali, ordinando la confisca e la distruzione di quanto in sequestro.
Per questi motivi un 51enne "beccato" dalla pattuglia dei carabinieri di Costa Masnaga a Bosisio è finito a processo con l'accusa di porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Dopo una breve deposizione testimoniale di uno degli operanti che quel giorno ha effettuato la perquisizione quel 22 marzo 2020, il giudice Enrico Manzi, titolare del fascicolo, ha invitato le parti a formulare le proprie conclusioni. È risultato colpevole dei fatti a lui ascritti secondo la tesi del Vpo Mattia Mascaro, che ha chiesto la condanna dell'imputato a 15 giorni di arresto; di diverso avviso invece il difensore che, chiedendo l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato e in subordine il minimo della pena, ha asserito che il suo assistito avrebbe potuto utilizzare il coltellino per prepararsi un panino con la bresaola o per farsi strada nella vicina boscaglia.
Il giudice Manzi ha infine condannato l'uomo, ritenuta l'ipotesi di lieve entità, al pagamento di 5000 euro di ammenda più le spese processuali, ordinando la confisca e la distruzione di quanto in sequestro.
B.F.