Dal processo si 'sfilano' le prime due parti civili. In via di definizione altri risarcimenti

La prima parte civile uscita dal processo - come già annunciato nelle scorse settimane - è quella rappresentata dall'avvocato Claudia Canali del foro di Como, che stamani ha ringraziato e salutato colleghi, giudice e pubblico ministero, rinunciando ad andare avanti. Formalizzato l'avvenuto risarcimento da parte dei responsabili civili, il legale che rappresenta Paolo Giacalone di Albavilla, automobilista coinvolto - seppur marginalmente - nella tragedia, si è sfilata dal procedimento penale originato dal crollo del ponte di Annone, ritirando la costituzione di parte civile e anche la querela.

La deposizione di un vaso di fiori alla memoria di Claudio Bertini, a quattro anni dalla sua morte
Seconda da destra la moglie Augusta Brusadelli, intervenuta alla cerimonia insieme ai sindaci


Ha fatto lo stesso Roberto Colombo, residente a Cesana Brianza e rappresentato dall'avvocato Emanuele Drogo del foro di Monza, che quel maledetto 28 ottobre 2016 stava procedendo verso Milano quando il cavalcavia era collassato davanti ai suoi occhi. Con grande coraggio, l'automobilista la cui Punto di colore rosso era stata centrata dalla cabina dell'autotreno Nicoli, aveva prestato soccorso al camionista, portandolo in salvo.
Nel loro caso le assicurazioni di Anas, Provincia di Lecco e Provincia di Bergamo hanno già provveduto a liquidare le somme risarcitorie frutto di un accordo raggiunto fra i legali nelle ultime settimane. Si sta tentando di fare lo stesso anche con le altre parti civili coinvolte (fra le quali la famiglia Femiano di Mandello, assistita dall'avvocato Vito Zotti).
L'obiettivo infatti, è quello di arrivare alla prossima udienza, il 19 luglio, senza più parti private nel processo, come ha confermato l'avvocato Sergio Sartori, che nel processo rappresenta Anas quale responsabile civile, che sta portando avanti le trattive insieme ai colleghi di Provincia di Lecco (rappresentata dall'avvocato Fabio Molteni) e di Bergamo (avvocato Giorgio Vavassori).
Ci sono poi il Codacons e Augusta Brusadelli con la figlia Valeria, moglie e figlia di Claudio Bertini, il civatese morto sotto il peso del ponte crollato. A questo proposito non è dato sapere al momento se sarà loro intenzione accettare la proposta risarcitoria; la vedova dell'unica vittima della tragedia di quasi cinque anni fa - in cerca di giustizia, come ha più volte dichiarato - ha preso parte sino ad oggi a tutte le udienze del processo, sedendo accanto al proprio avvocato, Biagio Giancola.
Stamani, al termine della requisitoria nel corso della quale il pubblico ministero Andrea Figoni ha chiesto la condanna di tutti e quattro gli imputati, il legale si è dichiarato soddisfatto della ricostruzione proposta dal magistrato e dalle richieste di pena formulate.
Se la maggior parte delle parti civili si sfileranno dal processo, è probabile come annunciato dal giudice Enrico Manzi - in procinto di trasferirsi a Milano in Corte d'Appello - che la prossima udienza potrà essere celebrata di nuovo in tribunale a Lecco, lasciando la parola alle difese. La sentenza invece, dovrebbe essere pronunciata a settembre, subito dopo la fine delle vacanze estive.
G. C.
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