Oggiono: droga spacciata fuori dai bar. Condannato a 2 anni e 8 mesi
Due anni e otto mesi: è la pena patteggiata stamani in tribunale a Lecco da un 51enne residente a Oggiono, arrestato qualche settimana fa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A far scattare le manette nei confronti di Dashamir Gashi, cittadino italiano di origini albanesi, erano stati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco che al culmine di una serrata attività investigativa erano riusciti ad accertare che il soggetto, privo di precedenti penali e all'apparenza insospettabile, era invece dedito in maniera continuativa allo spaccio di cocaina e che era solito effettuare gli incontri e le cessioni ai clienti nei pressi di alcuni bar e pub siti nel comune di Oggiono. A fine maggio i poliziotti avevano proceduto al suo controllo mentre era in procinto di effettuare una nuova cessione di droga in città. Nell'occasione il 51enne era stato trovato in possesso di una dose di cocaina del peso lordo di 0,6 grammi e di 765 euro in banconote di vari tagli, provento dell'attività di spaccio. Nell'immediatezza la Polizia aveva poi proceduto alla perquisizione della sua autovettura, rinvenendo e sequestrando ulteriori dieci dosi di cocaina per un peso complessivo lordo di 8,9 grammi che erano occultati sotto un tappetino della vettura stessa.Il successivo controllo dell'abitazione di residenza dell'arrestato aveva portato al rinvenimento e al sequestro di ulteriori cinque involucri contenenti cocaina per un peso complessivo lordo di 86,4 grammi.
Comparso in tribunale a fine maggio per il processo con rito direttissimo, l'arresto del 51enne era stato convalidato e nei confronti dell'uomo era stata confermata l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, già stabilita dal PM titolare del fascicolo. Avendo i suoi legali chiesto un termine a difesa, l'udienza è stata rinviata a stamani per la definizione della pena. Due anni e otto mesi la proposta del difensore - già validata al pubblico ministero - avanzata al giudice in ruolo monocratico Nora Lisa Passoni, che l'ha ritenuta congrua, mettendo la parola fine (almeno per il momento) alla vicenda giudiziaria.