Missaglia festeggia il 50° di sacerdozio del ''suo'' parroco. Messa e pranzo in oratorio

Un'occasione di festa per la comunità pastorale Maria Santissima Regina dei Martiri di Missaglia. Domenica 27 giugno alle ore 10, presso la Basilica Romana Minore, si è tenuta la messa solenne per ricordare il cinquantesimo anniversario di sacerdozio del prevosto don Bruno Perego.
Alla celebrazione hanno preso parte anche gli esponenti dell'amministrazione comunale: il primo cittadino Bruno Crippa insieme agli assessori Donatella Diacci e Paolo Redaelli.


Il parroco don Bruno Perego e sotto gli amministratori comunali di Missaglia



Come ricordato dal vicario per la pastorale giovanile don Andrea Scaltritti – nel riportare le parole della prima omelia dopo le ordinazioni presbiteriali di Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano – quella del sacerdote è una vita al servizio delle inquietudini della comunità. Servizio che, in questi cinquant’anni, don Bruno ha sempre offerto, senza condizioni, ad ogni fedele che abbia avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
Ed è stato proprio il sacerdote a condividere con i numerosissimi fedeli accorsi, alcuni spunti di riflessione legati alla sua esperienza ministeriale.


''La vita non è un progetto, bensì una chiamata: quando si è giovani, si pensa di conquistare il mondo, poi ci si accorge che non si riesce a conquistare nemmeno se stessi. La riprova che la vita sia una chiamata è che anch’io avevo i miei progetti – volevo fare il dottore – ma uno del gruppo dei ragazzi che conoscevo, con cui giocavo a pallone, è entrato in seminario, e ho cominciato a pensarci anch’io. L’anno successivo sono entrato anch’io: il mio amico alla fine ha fatto il dottore, ma io sono rimasto, e sono arrivato fino a vederci qui oggi. Io non ho mai sentito nessuna voce, ma nel 1971 sono stato ordinato sacerdote, e il 26 giugno di quell’anno ho officiato la mia prima messa, proferendo che non bisogna combattere il male e contro il male, ma piuttosto bisogna preoccuparsi di seminare il bene, soprattutto in quel periodo, di forti contestazioni. La Chiesa era ridotta ai minimi termini: l’oratorio che frequentavo era composto inizialmente da quattro studenti, mentre fuori c’erano tantissimi giovani con la sciarpa rossa. Continuare questo cammino di educazione alla fede, in quell’epoca difficile, anche grazie all’amicizia con altri sacerdoti, mi ha permesso di costruire un’esperienza di chiesa affermata, senza contestazioni, ma edificando e costruendo'' ha affermato don Bruno.


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''Dal 1988 al 2016 sono stato (dal 2004 al 2016 anche come parroco) a Sesto San Giovanni, dal termine dell’esperienza di contestazione rossa al ritorno dei fedeli che vedono come la Chiesa raccolga la gente a prescindere dalle esperienze vissute, perché tutti sono chiamati a far parte del corpo di essa: è stato un vero e proprio momento di grazia, anche prescindendo dagli eventi storici del periodo, che hanno segnato la fine delle ideologie, e dalle tragedie della comunità sestese che mi hanno colpito, condividendole con i fedeli. La vita vale sempre la pena di essere vissuta per quello che conta, e per la presenza di Cristo: ed è per questo che ho compreso come sia fondamentale cercare l’unità tra i credenti, valorizzando i doni di tutti per cercare di far capire che una è la fede, ed uno è il battesimo, con un lavoro per costruire una comunità, anche di luoghi e strutture, per rinnovare la realtà''.



Infine un pensiero su questi anni trascorsi a Missaglia. ''Non chiedetemi di esprimere giudizi sulla nostra comunità. L’unica cosa che vi posso dire, anche prima dell’esperienza del Covid, è che mi aveva molto colpito la testimonianza del cardinale Valdman, che immagina un dialogo con Dio, mentre è prigioniero, sperando di essere liberato. Pensava al lavoro pastorale: tutte le opere compiute appartengono a Dio, che lavorava con il pastore, mai lasciato da solo. Ecco, nella mia esperienza il velo delle tenebre si è squarciato, e la malattia ha contribuito al cambiamento, perché anche durante i momenti più brutti non mi sono mai sentito da solo. Perciò accompagnatemi e sostenetemi con la vostra preghiera, perché il Signore porti a compimento ciò che ha iniziato'' ha concluso.


Prima che la cerimonia volgesse al termine, il sindaco Crippa, a nome di tutta l’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, ha rivolto le felicitazioni per l’anniversario al festeggiato, ringraziandolo per la disponibilità all’ascolto, per essere sempre stato vicino alle vicende umane della comunità, senza dimenticare le sfide importanti affrontate e raccontate dal prevosto. ''Con pazienza, speranza e fiducia, abbiamo ancora bisogno di don Bruno, della sua umanità e della sua generosità. E aggiungo un mio personale pensiero: abbiamo la stessa età, abbiamo affrontato il secolo breve e voglio, anche per questo, ringraziarti'', queste le parole del primo cittadino.




A nome di tutta la comunità è stata poi donata a don Bruno da un membro del consiglio pastorale una preziosa icona, rappresentate la Madonna Madre di Tutti, una delle immagini sacre più venerate in Russia.
Ringraziamenti ricevuti anche da don Andrea Scaltritti, che ci ha tenuto a ricordare come nei nove mesi passati a Missaglia abbia potuto ammirare la disponibilità del parroco ad accogliere la parola di Dio durante ogni occasione della vita quotidiana, e, di conseguenza, ad accogliere tutti i fedeli, regalandogli una macchina per il caffè (perché, come simbolo di accoglienza, don Bruno ha sempre dimostrato il suo voler bene a tutti offrendo sempre il caffè a chiunque lo visiti a casa sua).




Ma il termine della cerimonia ha riservato un’altra sorpresa al festeggiato: lo ha accolto sul sagrato della Basilica un lancio di coriandoli e di palloncini fatti volare in cielo, con la scritta ''50'', in onore dell’anniversario.
I festeggiamenti sono poi proseguiti, dalle ore 12,30, con un pranzo comunitario (e un menù ricchissimo, la cui portata principale è stata risotto con le quaglie) che ha visto un centinaio di iscritti continuare a celebrare il cinquantesimo anniversario dall’ordinazione insieme al parroco di Missaglia.
Marina Temperato
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