Annone: assolti due cugini a giudizio per una rissa al Tiara

Alla fine sono stati assolti entrambi. Per non aver commessso il fatto, come sentenziato nella tarda mattinata odierna dal giudice monocratico Giulia Barazzetta, ribaltando la richiesta di condanna avanzata lo scorso 8 giugno dal pubblico ministero d'udienza - il vpo Mattia Mascaro - che, ritenuta provata la penale responsabilità dei due imputati aveva chiesto una pena pari a due anni per entrambi, ritenendoli colpevoli tanto della rissa tanto delle conseguenti lesioni riportate dalla controparte costituitasi parte civile. Ed è proprio contestando la brevità della requistoria del delegato della Procura che, quest'oggi, l'avvocato Fabrizio Tommaso Negrini ha aperto la propria, decisamente più articolata, arringa, mettendo in correlazione la pochezza del discorso con la pochezza dei riscontri in mano alla pubblica accusa per sostenere la colpevolezza dei due ragazzi a giudizio - M.V., 34enne di Seregno e il cugino A.M - finiti a processo per una presunta zuffa consumatasi il 21 giugno 2014 all'interno della discoteca Tiara di Annone. Evidenziando come la versione dell'unico testimone terzo rispetto alle parti (e loro conoscenti) escusso durante l'istruttoria sia un buttafuori che ha fornito una ricostruzione dell'accaduto "diametralmente opposta" a quella della persona offesa, il legale si è anche soffermato "sull'estate spensierata" - tra passeggiate al lago, vacanza a Formentera e aperitivi - che avrebbe trascorso la presunta vittima del pestaggio in barba alla definizione giuridica di malattia nonchè sul mancato riscontro delle lesioni che la stessa avrebbe riportato ai denti nel referto rilasciato dal PS di Lecco nell'immediatezza del "fattaccio". Tesi che, evidentemente, sono state in qualche modo condivise dal giudice che ha chiuso così il caso, con una sentenza comune a più processi per rissa.
A.M.
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