Rogeno: assolto l'autista del mezzo che investì un ciclista
Assolto perchè il fatto non sussiste. Si è chiuso così, con la sentenza pronunciata stamani dal giudice in ruolo monocratico Mariachiara Arrighi, il processo intentato nei confronti di Valentino S., classe 1978. L'uomo si trovava alla guida dell'auto che nel maggio 2018 investì un ciclista, all'epoca dei fatti di soli 13 anni di età, costringendolo al trasferimento d'urgenza in ospedale.
Il ragazzo si stava allenando insieme ai suoi compagni dell'UC Costamasnaga quando la vettura che proveniva nella direzione opposta l'aveva travolto: si era così procurato la rottura dei denti, dei legamenti del braccio, oltre a traumi dovuti all'impatto contro il parabrezza della Fiat Punto.
L'uomo alla guida del veicolo - difeso dall'avvocato Vincenzo Tafuto - era accusato di lesioni personali stradali gravi. Nelle scorse settimane in aula erano stati chiamati a ricostruire la dinamica dell'incidente i compagni di squadra dell'atleta, che quel giorno si trovavano insieme a lui, percorrendo in sella alle proprie bici via Salvo d'Acquisto (in direzione Maglio). Tutti, anche coloro che non avevano assistito alla scena, erano d'accordo nel riferire al giudice che l'auto incidentata procedeva ad un'elevata velocità - affrontando, peraltro, una curva che non consente la piena visuale di chi arriva nell'altro senso di marcia - e che avrebbe invaso la loro corsia. L'unico dei giovanissimi ad aver assistito in prima persona all'impatto aveva ricordato di aver visto il proprio compagno "appena sulla linea di mezzeria".
Di tutt'altro tenore la testimonianza dell'uomo che si trovava a lato passeggero, accanto al presunto investitore. ''Noi eravamo all'interno della nostra corsia, quando è arrivato nell'altro senso un gruppo di ciclisti. Uno di loro si è staccato dal gruppo e ci è venuto addosso'' aveva riferito.
Un'istruttoria particolarmente articolata dunque, che avrebbe convinto il giudice dell'estraneità dell'imputato rispetto ai fatti che gli venivano contestati. Il 43enne è stato dunque assolto.
Il ragazzo si stava allenando insieme ai suoi compagni dell'UC Costamasnaga quando la vettura che proveniva nella direzione opposta l'aveva travolto: si era così procurato la rottura dei denti, dei legamenti del braccio, oltre a traumi dovuti all'impatto contro il parabrezza della Fiat Punto.
L'uomo alla guida del veicolo - difeso dall'avvocato Vincenzo Tafuto - era accusato di lesioni personali stradali gravi. Nelle scorse settimane in aula erano stati chiamati a ricostruire la dinamica dell'incidente i compagni di squadra dell'atleta, che quel giorno si trovavano insieme a lui, percorrendo in sella alle proprie bici via Salvo d'Acquisto (in direzione Maglio). Tutti, anche coloro che non avevano assistito alla scena, erano d'accordo nel riferire al giudice che l'auto incidentata procedeva ad un'elevata velocità - affrontando, peraltro, una curva che non consente la piena visuale di chi arriva nell'altro senso di marcia - e che avrebbe invaso la loro corsia. L'unico dei giovanissimi ad aver assistito in prima persona all'impatto aveva ricordato di aver visto il proprio compagno "appena sulla linea di mezzeria".
Di tutt'altro tenore la testimonianza dell'uomo che si trovava a lato passeggero, accanto al presunto investitore. ''Noi eravamo all'interno della nostra corsia, quando è arrivato nell'altro senso un gruppo di ciclisti. Uno di loro si è staccato dal gruppo e ci è venuto addosso'' aveva riferito.
Un'istruttoria particolarmente articolata dunque, che avrebbe convinto il giudice dell'estraneità dell'imputato rispetto ai fatti che gli venivano contestati. Il 43enne è stato dunque assolto.