Rogoredo: alterato in Fiera, si scaglia poi contro i carabinieri. In manette, patteggia un anno
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Mancava qualche minuto alla mezzanotte e dunque alla chiusura della manifestazione quando i carabinieri della locale stazione presenti in loco per un apposito servizio di controllo e perlustrazione all'interno della vasta area che ospitava la Fiera, sono intervenuti per fornire ausilio ad un 37enne residente in paese, già noto ai loro uffici per una lunga serie di precedenti.
Sdraiato a terra e in preda probabilmente ai fumi dell'alcol, l'uomo appariva infatti in stato di pesante alterazione. Quando i militari gli si sono avvicinati -affinchè la situazione non degenerasse, anche a tutela delle altre numerose persone presenti - il casatese avrebbe perso totalmente il controllo, ingiuriando a più riprese gli operanti e aggredendoli fisicamente. Sono stati attimi di forte tensione, ai quali hanno assistito diverse decine di visitatori, gli ultimi in procinto di lasciare l'area fiera prima di fare ritorno a casa.
Sul posto si è portata anche un'ambulanza della Croce Bianca di Merate per fornire il necessario intervento di soccorso al 37enne, che appariva appunto in uno stato di forte agitazione, ma per il quale non si è poi reso necessario il trasporto in ospedale.
Condotto a seguire in caserma per espletare le formalità di rito, ne è stato disposto l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento, avendo cagionato - con la sua condotta - qualche problema alle strutture della stazione militare di Via Bixio. Qui infatti, il fermato avrebbe continuato far confusione, arrivando a sferrare un pugno a un muro, danneggiandone l'intonaco. Nel parapiglia scoppiato sia in Fiera, sia in caserma, due dei militari presenti sono rimasti lievemente feriti.
Trascorsa la nottata, il casatese è stato poi tradotto stamani in tribunale a Lecco per essere sottoposto a giudizio con rito direttissimo.
Assistito d'ufficio dall'avvocato Elena Ammannato (presente in aula in sostituzione della collega Elda Leonardi, difensore di fiducia del 37enne) ha patteggiato (su consenso prestato dal pubblico ministero d'udienza, il vpo Pietro Bassi) un anno e due mesi di reclusione, senza il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Il giudice Enrico Manzi nel convalidare l'arresto del casatese - che ha ammesso di non essere stato lucido, chiedendo scusa ai carabinieri - ha altresì disposto nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari, con alcune possibilità concessegli quali ad esempio, l'allontanamento dalla propria residenza per la spesa settimanale, oltre ad ulteriori incombenze per espletare le necessità familiari.
G. C.