Molteno: Maria Pia Redaelli vende in piazza torte e biscotti per la sua missione in Congo

Alcune persone portano il sorriso per la vita ovunque vadano. La focolarina Maria Pia Redaelli è una di queste. Nella mattina di domenica 29 agosto in piazza Risorgimento a Molteno, dopo tre anni di assenza dal suo paese natale, Maria Pia ha venduto biscotti e torte fatte in casa ai suoi concittadini e non. Il ricavato servirà per l'acquisto di una macchina radiografica per l'ospedale "Chiara Lubich" di Lubumbashi in Congo, luogo dove presta il suo soccorso dal 2003. Con l'aiuto delle amiche Marisa, Emilia ed Enrica, la focolarina ha organizzato tre occasioni benefiche in questo mese di agosto trascorso in Brianza. Quello in piazza Risorgimento è solo il secondo: domenica scorsa è stata la volta della Trattoria Binda a Luzzana, mentre il 3 settembre alle 19:30 all'oratorio maschile di Molteno verrà organizzata una cena solidale, anche per salutare Maria Pia che ripartirà alla volta del Congo il 10 settembre.

Maria Pia Redaelli

Originaria di Molteno, nel 2003 Maria Pia Redaelli decisa di lasciare la sua vita moltenese per dedicarsi a chi aveva bisogno del suo aiuto. Dopo dieci anni come operaia alla Segalini di Molteno decise di cambiare completamente la sua vita e si iscrisse alla scuola di infermieristica. "Finita la scuola Dio mi chiedeva di fare una scelta radicale e di sceglierlo. Quindi ho deciso di consacrarmi a lui nel Movimento dei Focolari". Dopo la formazione all'interno del movimento tenutasi vicino a Firenze, in Svizzera e a Parma, Maria Pia Redaelli ha lasciato la tranquillità moltenese per partire alla volta di Kinshasa in Congo. "Sono rimasta due anni a Kinshasa e qui mi occupavo dell'adozione di bambini a distanza, garantendo loro lo studio, il primo pranzo e le cure mediche. Dopo ho continuato ad occuparmi di adozione ma a Lubumbashi", ci ha raccontato la focolarina. Proprio a Lubumbashi nel 2019 è stato inaugurato il nuovo ospedale: "è rimasto fermo perché era vuoto, ma nel settembre 2020 ci siamo lanciati e abbiamo anche potuto contare su un medico chirurgo focolarino che ha deciso di andare in pensione anticipata per potersi dedicare alla missione". Maria Pia Redaelli non si dimentica di menzionare l'aiuto dei suoi compaesani per il rifornimento dell'ospedale: "dai moltenesi ci sono arrivati tanti contributi, come due container pieni delle attrezzature ospedaliere e sessantacinque pannelli solari con 40 batterie che permettono di far funzionare l'ospedale e illuminarlo". Nonostante le difficoltà per reperire energia elettrica in Congo, l'ospedale "Chiara Lubich" a Lubumbashi - grazie alle donazioni dei moltenesi - è elettricamente autosufficiente.

All'ospedale Maria Pia ha iniziato a lavorare come infermiera, ma ci racconta umilmente di essere più un supervisore che una vera e propria operatrice sanitaria: "aiuto a farlo funzionare, mi occupo della pulizia, della lavanderia e del rispetto delle norme igienico-sanitarie anche perché abbiamo avuto qualche caso di Covid-19. Il personale è molto preparato, quindi sanno come mandare avanti l'ospedale". Della sua vita congolese e della sua scelta radicale dice con il sorriso: "ringrazio Dio perché è un'esperienza unica, ti allarga il cuore a un'altra parte di umanità che è accogliente, generosa e con una carica umana e spirituale speciale".

Il Movimento dei Focolari nacque a Trento nel 1943 durante la Seconda Guerra mondiale, il suo scopo è quello di realizzare il Testamento di Gesù. Successivamente si è sviluppato in tutto il mondo. Nato dalla religione cattolica si dichiara aperto a tutte le religioni e alle persone di buona volontà, perché, sottolinea Maria Pia Redaelli: "l'obiettivo è raggiungere una fraternità universale".

Martina Bissolo
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