E' Andrea Atza, 34enne di Veduggio, la vittima del sinistro sulla SP 342 a Calco. Inutile il trasporto in ospedale

Non ce l'ha fatta Andrea Atza, il 34enne residente a Veduggio con Colzano - nella vicina provincia di Monza e Brianza - che nella tarda serata di lunedì è rimasto coinvolto in un grave sinistro stradale mentre in sella alla sua moto percorreva la SP342 in comune di Calco.

Andrea Atza in un'immagine con la sua moto tratta dalla sua pagina Facebook

Troppo gravi le ferite riportate nell'impatto con il suolo e presumibilmente anche con uno dei paletti della segnaletica che si trovano sulla carreggiata al centro della curva dello sport. Il cuore del giovane - ex studente del liceo artistico Medardo Rosso di Lecco, i cui genitori vivono a Barzanò - ha smesso di battere poco dopo l'arrivo in ospedale.

La dinamica dell'accaduto è al vaglio dei carabinieri della stazione di Brivio che hanno effettuato i rilievi. Secondo quanto è stato possibile al momento ricostruire, sembra che la vittima stesse risalendo la strada che dalla rotonda di Beverate porta sino a largo Pomeo. Giunto all'altezza della curva dello sport, il centauro avrebbe perso il controllo del mezzo: difficile stabilire se a causa della velocità oppure per l'asfalto viscido o forse anche per un malore.



La Ducati Monster ha tagliato la carreggiata opposta e si è schiantata contro il muro in fregio a via san Giorgio mentre il conducente, probabilmente dopo avere sbattuto anche contro uno dei paletti della segnaletica che separano le due corsie, è stramazzato al suolo. Un impatto violento che gli ha causato ferite profonde. La prima a lanciare l'allarme è stata una donna che stava procedendo su via Nazionale e che all'uscita della curva dopo la falegnameria si è trovata davanti l'incidente, con il giovane steso a terra.

Sul posto sono giunti in forze i soccorsi. I lampeggianti di ambulanze, vigili del fuoco, carabinieri hanno illuminato quel tratto di strada, purtroppo non nuovo a tragedie e incidenti gravissimi, e da Como si è levato in volo l'elicottero con il medico.
Le operazioni di soccorso si sono protratte per quasi un'ora fino a quando il ferito è stato caricato in ambulanza e portato al Mandic dove però è spirato.

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