Ello: presentata la mostra ''Noi Artemisia'' a cura del circolo Tenchio

Si è tenuta giovedì 2 settembre presso il Comune di Ello la presentazione della mostra itinerante "Noi Artemisia", che durante il mese di settembre interesserà parte del territorio oggionese. Il progetto nasce nel 2019 da un'idea di Elena Ornaghi, già assessore alla cultura del Comune di Oggiono.

Dario Ripamonti all'apertura della mostra

Purtroppo dopo le prime tappe a Oggiono, Valmadrera e Molteno la mostra è stata bloccata a causa del Covid e ad oggi gli organizzatori sono entusiasti di poter riprendere in mano il progetto, sperando di poterlo portare tra i vari comuni della Brianza.
La mostra organizzata dal Circolo culturale Angelo Tenchio, che si occupa di eventi e arte con sede a Oggiono, prende spunto dalla figura di Artemisia Gentileschi, donna e artista nata sul finire del ‘500.

L'artista, violentata da un suo collega, ha usato il colore giallo per denunciare ciò che aveva subito. Proprio il giallo, in quanto simbolo di denuncia, colore della vergogna e della discriminazione, fa da filo conduttore alla mostra proposta dal circolo, che ha come scopo proprio quello di denuncia portando alla luce una triste verità: il numero di donne messe a tacere e violentate è ancora altissimo e le cose devono cambiare.

Le artiste che hanno realizzato i quadri e hanno preso parte attivamente al progetto sono trentacinque e sono tutte della nostra zona.

"Il messaggio che vogliamo passare attraverso questa mostra è che il dramma delle violenze sulle donne si ricorda solo il 25 novembre e poi passa nel dimenticatoio: lo scopo del circolo è quello di portare avanti questo discorso tutti i 365 giorni dell'anno. Ecco perché abbiamo deciso di dare vita a questa mostra itinerante: quello della violenza sulle donne è un problema che deve essere sempre attuale, non possiamo permettere che perda rilevanza" ci ha detto Dario Ripamonti del Circolo Tenchio. "Secondo le statistiche in questo anno e mezzo di pandemia le violenze sono aumentate e ora si è aggiunto il grosso problema delle donne afgane, tema che affronteremo in uno dei prossimi eventi''.

Insomma, una mostra che tocca temi purtroppo ancora molto attuali utilizzando colori e sfumature per rappresentare e narrare il dramma della violenza.
S.L.F.
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