Casatenovo: Francesca Pascale querelata da Matteo Salvini per una 'storia' sui social

Matteo Salvini è noto per non lasciar troppo correre dinnanzi ad attacchi ritenuti lesivi della sua immagine. Ne sa qualcosa, per restare sul territorio lecchese, l'ex parroco di Monte don Giorgio De Capitani trascinato a giudizio per diffamazione dal leader leghista con tanto di condanna poi effettivamente irrogata nei confronti del sacerdote, finito più volte al centro delle cronache per le sue uscite sopra le righe. Ma che il leader del Carroccio arrivasse a denunciare la ex compagna del numero uno di Forza Italia forse non se lo aspettava nessuno. Ed invece è successo.

Francesca Pascale

Proprio così: il "Capitano" ha presentato una querela nei confronti di Francesca Pascale, la trentaseienne partenopea per dieci anni al fianco di Silvio Berlusconi. Il fascicolo è approdato in Procura a Lecco. Per competenza territoriale visto che dopo la "separazione", quale ulteriore benefit insieme a una liquidazione milionaria, il Cavaliere aveva concesso alla giovanissima ex fidanzata di continuare a risiedere a Rogoredo di Casatenovo, tra le mura dell'ex Villa Giambelli, ora Villa Maria, acquistata nel 2015 e sottoposta a completa ristrutturazione. Anche se - per onor di cronaca - pare che da qualche tempo la 36enne abbia fatto le valigie con destinazione Toscana.
Un commento social l'elemento che ha portato il segretario della Lega ad avviare l'azione legale contro la Pascale. Nel gennaio scorso lei sarebbe incorsa in uno scivolone. Avrebbe infatti rilanciato nelle sue Instagram Stories un vecchio "twitt" di Salvini - che lo stesso ha disconosciuto, sostenendo si tratti di un fake - riferito a chi si trasferisce a vivere all'estero con particolare affondo su meridionali e africani considerati "fannulloni", "gente senza la cultura del lavoro".

Matteo Salvini

Un re-post, quello della forzista ora impegnata in prima persona a sostegno del DDL Zan ed in generale contro l'omofobia, correlato da un suo commento contro colui il quale "si appresta a diventare leader indiscusso del centrodestra", attaccato per i suoi presunti valori razzisti e violenti. "Piuttosto voterò Paperino" la chiosa della Pascale, beccatasi così una querela per supposta diffamazione dalla controparte che, a quanto pare, ha non ha mandato giù il contenuto social, basato - parrebbe - su una bufala circolante in rete.
Dal virtuale il "caso" è così approdato al quinto piano del Palazzo di Giustizia di Lecco. Se la bega arriverà anche in Aula lo scopriremo tra qualche tempo.
A.M.
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