Maresso: ''messa alla prova'' e 150€ in beneficenza per il 38enne coinvolto in una lite

Il tribunale di Lecco
Uno dei due imputati nel frattempo è deceduto. Per questa ragione stamani in tribunale a Lecco il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio ha sentenziato il non doversi procedere nei confronti del giovane classe 1991 che nel giugno dello scorso anno si era reso protagonista insieme al cugino di otto anni più grande, di un fatto incredibile occorso ad una manciata di settimane dalla conclusione del lockdown in una corte situata in località Maresso, dove entrambi vivono.
Già ''ai ferri corti'' per piccoli problemi di vicinato, la discussione verbale era presto degenerata. Secondo una ricostruzione della lite grazie agli elementi sin qui emersi, il 38enne - per intimorire il parente - avrebbe estratto dal proprio appartamento una sorta di mitraglietta dotata di tappo rosso, esplodendo un colpo laterale, con traiettoria verso il basso. Un affronto mal digerito dal rivale, che a quel punto avrebbe reagito aggredendo l'avversario con un badile. Una condotta contro la quale quest'ultimo si sarebbe nuovamente ribellato ''infilzando'' il fianco del cugino con un forchettone da cucina.
Insomma, una scena ai limiti dell'assurdo, che aveva richiesto l'intervento sul posto dei sanitari e delle forze dell'ordine per riportare i due alla calma e ascoltare le rispettive versioni dei fatti.
Lo scorso giugno in tribunale poi, i due avevano reciprocamente rimesso le querele per lesioni e minacce presentate poco dopo l'episodio alla stazione dei carabinieri di Casatenovo, rinunciando anche a costituirsi parte civile nel procedimento penale. Trattandosi tuttavia - in tre casi su quattro - di reati procedibili d'ufficio poichè avvenuti mediante l'utilizzo di armi, la dr.ssa Beggio si era limitata a stralciare dal procedimento un capo d'accusa soltanto, contestato all'imputato più giovane.
Per tutto il resto si andrà avanti, perlomeno per quel che riguarda la posizione del 38enne che, difeso dall'avvocato Alessandro Dell'oro, ha annunciato l'intenzione di avvalersi dell'istituto della messa alla prova. Lavorerà per il Comune di Garbagnate Monastero che ha confermato la propria disponibilità, prendendo in carico la posizione dell'imputato, presente stamani in aula.
Turbato dall'improvvisa morte del cugino - deceduto in un sinistro stradale a inizio agosto - il missagliese ha inoltre deciso di devolvere la somma simbolica di 150 euro (per quelle che sono le sue possibilità economiche) ad un'associazione che tutela i familiari delle vittime stradali o in alternativa alla Croce Rossa. Si torna in aula il prossimo 30 settembre per la formalizzazione dell'istanza all'Uepe.
G. C.
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