Operazione Tullac: fra patteggiamenti e abbreviati in dieci dal giudice per le cessioni di cocaina. Il ''dominus'' rimedia 14 anni

Fin da subito è stato ritenuto al centro dell'attività investigativa della Guardia di Finanza lecchese, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso. E in effetti la sentenza pronunciata quest'oggi dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lecco Salvatore Catalano, lo ha confermato.
Quattordici anni, un mese, dieci giorni la pena inflitta - in rito abbreviato e in continuazione con una precedente condanna - a Juljan Malaj, classe 1984, residente a Rogeno e titolare (nel periodo d'indagine e non attualmente) di un bar/tabaccheria/ricevitoria a Malgrate, ritenuto vero e proprio centro di smistamento di ingenti partite di droga nonostante si trovasse nei pressi di un plesso scolastico e di un centro sportivo molto frequentato da giovani in località Gaggio.

E' l'esito più eclatante dell'operazione Tullac che nel marzo scorso aveva portato gli inquirenti a sgominare un sodalizio criminale italo-albanese che gestiva - secondo le risultanze investigative - un lucroso traffico di sostanze stupefacenti provenienti dall'Olanda e destinate alle piazze di spaccio lombarde, attraverso l'incrocio dei dati elaborati nel corso dell'attività. Fondamentali anche i servizi di osservazione, controllo e pedinamento come pure il fitto monitoraggio degli esercizi commerciali dei soggetti indagati, i quali hanno definito la propria posizione quest'oggi.
Oltre al già citato Malaj - indicato in alcune telefonate captate durante l'attività con l'appellativo "Mastrolindo" stante il cranio glabro e finito in manette a maggio 2020 per la detenzione di 2 chili di di cocaina, in parte custodita in garage in un panetto arrecante l'immagine di una pantenera nera - stamani hanno scelto di avvalersi del rito abbreviato Algert Alia (classe 1982), condannato a quattro anni e cinque mesi e il 45enne Almin Vuka (quattro anni e otto mesi). I restanti imputati hanno patteggiato, dopo l'accordo trovato fra i rispettivi difensori e il pubblico ministero Del Grosso. Tre anni e otto mesi a Mario Polito, classe 1985 di Locri, quattro anni e sei mesi a Marcello Valli (radici a Bellano, classe 1964); tre anni e sei mesi al lecchese classe 1989 Alex Sala, infine tre anni e quattro mesi a Daniele Passannante, originario di Besana Brianza, classe 1979. Avevano già patteggiato la pena prima dell'estate il 45enne James Canali e Denis Dedja, di quattro anni più giovane.


Nomi in alcuni casi non nuovi alla cronaca, con il coinvolgimento in precedenti note operazioni antidroga - Valli nella vecchia "Mosquitos" e Passannante in "Baby Park" del 2013, per fare degli esempi - ma anche in efferati fatti di sangue come la sparatoria di Annone del 2014 che ha visto condannato Polito insieme al fratello e l'uccisione nel 2003 a Merone del 22enne Gianluca Stranieri ascritta invece a Canali.
Stamani a distanza di sei mesi dagli arresti sono state dunque definite le condanne in primo grado; giusto in tempo prima che il pubblico ministero dr.Del Grosso - titolare del fascicolo - lasci Lecco per approdare in quel di Torino.
G. C.
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