Barzago: spaccio vicino all'ex Villa Ciardi. I CC arrestano un 21enne, due complici in fuga
E' stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'episodio risale al pomeriggio di martedì, quando i carabinieri della stazione di Cremella hanno svolto un servizio di perlustramento e controllo nell'area adiacente l'ex Villa Ciardi a Barzago, da tempo ormai punto ''caldo'' per quel che riguarda il fenomeno legato alla cessione di droga.
Un movimento più che sospetto è stato effettivamente notato da alcuni cittadini in transito lungo Via Como, che lo hanno segnalato al 112, con i militari della caserma competente che sono intervenuti per gli accertamenti del caso. E' emersa a quel punto la presenza di tre soggetti appostati dietro una siepe, dalla quale passavano le dosi di stupefacenti ai clienti. Intervenuti con una pattuglia in supporto al personale già presente in borghese, i carabinieri hanno tentato di fermare gli individui: se due sono riusciti a dileguarsi, per il terzo non c'è stato nulla da fare. Placcato dai militari è stato accompagnato in caserma a Cremella e poi tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di Amin Ramlin, marocchino classe 2000, in Italia senza fissa dimora da un solo mese e disoccupato. Nelle sue disponibilità sono stati rinvenuti complessivi 15,36 grammi di cocaina e 17,45 grammi di hashish, già suddivisi in dosi, nonché un telefono cellulare e la somma in contanti di 600 euro, ritenuta provento dell'attività di spaccio.
Stamani, accompagnato in tribunale a Lecco per essere sottoposto a giudizio con rito direttissimo, il 21enne ha ammesso ogni addebito contestatogli, riferendo di aver conosciuto gli altri due complici - di cui non ha però saputo fornire generalità - nella zona di San Siro a Milano. Sarebbero stati loro a coinvolgerlo nell'attività di spaccio a Barzago. A questo proposito i carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro, ulteriori 40,70 grammi di eroina e 191,34 grammi di hashish, nonché tre telefoni cellullari, abbandonati dagli altri due durante la precipitosa fuga.
Il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la misura della detenzione in carcere nei confronti del giovane (difeso dall'avvocato Aurelio Molteni), mentre il giudice Manzi nel convalidare l'arresto ha disposto il divieto di soggiorno e dimora in provincia di Lecco, rinviando infine al 5 novembre per valutare un eventuale patteggiamento.