Casatese: minacce e pedinamenti verso la sua ex. Dopo il 'codice rosso', la condanna

Il sostituto procuratore Andrea Figoni
Un anno e sei mesi. E' la condanna inflitta stamani dal giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore nei confronti di un 55enne residente nel casatese.
Maltrattamenti in famiglia - con episodi contestati sia nei confronti dell'ex compagna, sia della figlia minorenne - l'ipotesi di reato formulata dal pubblico ministero titolare del fascicolo dr.Andrea Figoni che stamani ha chiesto una pena ben più severa (due anni e otto mesi di reclusione) nei confronti dell'uomo, dipendente di un'azienda del territorio, incensurato e destinatario la scorsa primavera di un divieto di avvicinamento alle due, notificatogli dai carabinieri della stazione di Casatenovo una volta scattata la denuncia da parte della donna, con l'attivazione del cosiddetto ''codice rosso''.
Un'azione congiunta da parte dei militari e della Procura, che ha consentito di circoscrivere subito la situazione, evitando che il clima di tensione nella coppia deflagrasse oltremodo.
Diversi infatti, gli episodi contestati all'imputato, che si sarebbe reso protagonista di minacce telefoniche, pedinamenti e violenze verbali nei confronti dell'allora compagna, una volta compreso che il ventennale rapporto con lei era ormai irrecuperabile. Non accettando la separazione, il 55enne avrebbe sbottato in più occasioni, arrivando addirittura a gettare dalla finestra dell'abitazione gli effetti personali della sua ex, rivoltasi poi ai carabinieri poichè esasperata e preoccupata delle eventuali conseguenze di quel rapporto ormai deteriorato.
Stamani l'udienza in tribunale a Lecco. Se il PM aveva disposto il rito immediato, l'avvocato Simona Crippa - difensore del casatese - ha chiesto che il proprio assistito venisse giudicato con l'abbreviato (che consente di scontare un terzo della pena) condizionato però all'escussione in aula del 55enne. Non presentatosi a causa di problemi di salute, il legale ha dovuto per forza di cose optare per un abbreviato secco, chiedendo la riqualificazione del reato in stalking.
Ritiratosi in camera di consiglio, il giudice Salvatore ha invece sentenziato la condanna del casatese a un anno e sei mesi, con il beneficio della pena sospesa, pur mantenendo inalterato il capo di imputazione.
G. C.
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