Besana: picchia violentemente sua moglie. I carabinieri lo arrestano
Un altro caso di maltrattamenti in famiglia a Besana. Dopo quello del pugile che aveva aggredito la propria compagna, si è verificato un episodio altrettanto drammatico. Attorno alla mezzanotte dello scorso giovedì 7 ottobre, su una segnalazione pervenuta alla centrale operativa di Seregno, i carabinieri della locale stazione si sono portati in un'abitazione del proprio territorio dove era in corso un'accesa lite tra due coniugi. Giunti sul posto gli i militari, udendo le grida di aiuto della donna e il rumore di vetri infranti, si sono portati in prossimità dell'appartamento constatando che un uomo, in evidente stato di ebbrezza alcolica, alla presenza dei due figli minori rispettivamente di sei e quattro anni, aveva poc'anzi colpito violentemente con pugni al volto la moglie convivente, un'operaia classe 1987.
Allertati dagli operanti, sono quindi sopraggiunti i sanitari del 118 che hanno trasportato la vittima - codice verde - presso il pronto soccorso dell'ospedale di Carate Brianza dove è stata dimessa con dieci giorni di prognosi.
Il motivo della lite sarebbe da ricondursi al rifiuto della donna di avere un rapporto sessuale con il marito essendo i due in fase di separazione dovuta ai pregressi maltrattamenti subiti dalla vittima, che andavano avanti da molti anni.
Durante gli accertamenti di polizia giudiziaria è emerso che l'uomo aveva talmente condizionato la moglie al punto da farle credere che chiamare le forze dell'ordine sarebbe stato inutile e nulla gli sarebbe mai accaduto, anche in forza di una legislazione - che secondo quanto l'uomo avrebbe sostenuto - in Italia garantirebbe sempre e comunque il valore superiore della parola del marito.
L'uomo ha tentato di continuare a recitare la parte con arroganza e spavalderia anche davanti agli operanti ma per lui, un 31enne rumeno, anch'egli operaio, con precedenti per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali non c'è stata altra strada che l'arresto per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali (artt. 572, 582 e 61 co.11 quinquies c.p.) e il successivo trasferimento presso la Casa circondariale di Monza.
Allertati dagli operanti, sono quindi sopraggiunti i sanitari del 118 che hanno trasportato la vittima - codice verde - presso il pronto soccorso dell'ospedale di Carate Brianza dove è stata dimessa con dieci giorni di prognosi.
Il motivo della lite sarebbe da ricondursi al rifiuto della donna di avere un rapporto sessuale con il marito essendo i due in fase di separazione dovuta ai pregressi maltrattamenti subiti dalla vittima, che andavano avanti da molti anni.
Durante gli accertamenti di polizia giudiziaria è emerso che l'uomo aveva talmente condizionato la moglie al punto da farle credere che chiamare le forze dell'ordine sarebbe stato inutile e nulla gli sarebbe mai accaduto, anche in forza di una legislazione - che secondo quanto l'uomo avrebbe sostenuto - in Italia garantirebbe sempre e comunque il valore superiore della parola del marito.
L'uomo ha tentato di continuare a recitare la parte con arroganza e spavalderia anche davanti agli operanti ma per lui, un 31enne rumeno, anch'egli operaio, con precedenti per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali non c'è stata altra strada che l'arresto per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali (artt. 572, 582 e 61 co.11 quinquies c.p.) e il successivo trasferimento presso la Casa circondariale di Monza.