Nibionno: in consiglio Puttini non nasconde la delusione. '' Il nostro progetto era coraggioso''. Auguri al sindaco da Panzuti

Il primo passaggio dell'adunanza di insediamento del consiglio comunale, prima del giuramento del sindaco, contempla le cause di ineleggibilità e incompatibilità dei consiglieri comunali. Su questo aspetto, nel consiglio di Nibionno convocato giovedì 14 ottobre, c'è stato il primo intervento di Claudio Usuelli, attualmente nel ruolo di presidente della Provincia di Lecco. Tale incarico, in base al testo unico degli enti locali 267/2000 citato dalla segretaria comunale, non sarebbe compatibile con quello di consigliere, ma l'ex sindaco ha subito voluto precisare: ''Prima che possa essere sollevata la questione, preciso che la legge Del Rio prevede che solo un sindaco può essere presidente della provincia e consiglieri provinciali sono sindaci o solo amministratori. Non c'è quindi alcuna causa di incompatibilità né ileggibilità perché gioco forza un amministratore deve svolgere queste funzioni''.

Usuelli, ora capogruppo di maggioranza, ha poi ringraziato la sindaca per ''la disponibilità ad accettare la carica e servire il paese. Sarà un percorso irto di ostacoli ma sicuramente ci saranno molte soddisfazioni che supereranno questi ostacoli. I cittadini ti saranno grati per aver accettato la carica e il gruppo ti sosterrà convintamente per tutto il mandato''.

La parola è in seguito passata alla minoranza: tre consiglieri su quattro eletti hanno voluto intervenire, a partire dal capogruppo Laura Puttini che ha esordito con una delle più note citazioni del Sommo Poeta, rivista e letta in chiave personale (clicca QUI per leggere il discorso integrale): ''Fatta non fui per giudicare, puntare il dito, vanificare o distruggere il lavoro altrui, ma per operare, inseguire obiettivi e realizzare progetti - fatta non fui per disfare, ma per fare. Dopo questa premessa capirete quanto non sia stato facile accettare di sedere in questa aula, tra le fila dell'opposizione''. La consigliera, che interpreta l'incarico come "un ruolo scomodo", ha fatto chiaramente intendere che è stata sfiorata dal desiderio di rimettere il mandato: ''A seguito di un'attenta riflessione, ho capito che non avrei potuto sottrarmi a questo compito, non posso perché c'è una parte di questo paese che non si sente minimamente rappresentata dall'attuale squadra di governo. Essa è costituita soprattutto dai giovani. Il nostro era un progetto ambizioso e coraggioso, che mirava ad includere i giovani nell'amministrazione del nostro paese. Giovani che si impegnano per altri giovani. E ci crediamo ancora''.
La sconfitta è stata cocente e brucia ancora: ''Si sono affermati nuovamente principi di solidità ed immobilismo, è stata prediletta la sicurezza di affidarsi a personaggi dalla granitica se non giurassica esperienza politica all'interno e soprattutto all'esterno della nuova compagine consiliare, quindi pur con estremo rammarico prendiamo atto della scelta dei cittadini nibionnesi e, non con eleganza, perché pare non essere nostra prerogativa, ma con dignità ed umiltà, ci facciamo da parte lasciando che portiate avanti il vostro ruolo senza indugi e nel rispetto delle normativa''.
L'impegno dichiarato è quello di ''adempiere con serietà a questo nuovo incarico" e di analizzare attentamente ogni proposta di deliberazione, cui farà seguito una presa di posizione "condivisa e motivata''.

La consigliera ha rivolto un augurio generale a tutti i consiglieri, senza rivolgere un pensiero direttamente al sindaco, al contrario del collega Giovanni Panzuti che ha invece aperto il suo intervento augurando ''buon lavoro al sindaco e a tutti consiglieri. Comincio una nuova attività consapevole che potrei già a essere a riposo. Avevamo pensato a un rinnovamento con i giovani, ma non è andata come speravamo'' ha ammesso, sottolineando la ''grande responsabilità che la carica comporta, emblema della manifestazione civile e della libertà democratica conquistata dia padri costituenti''.
Tra i propositi ha riferito l'ascolto, il confronto, il dialogo rivolto in particolare modo ai cittadini che non hanno votato il loro gruppo. Ha fatto poi riferimento al confronto ma anche alla collaborazione tra maggioranza e opposizione: ''Rinuncio alla pratica demagogica di ricorso alla piazza, reale e virtuale perché non è il mio modo di vedere la politica. Credo invece nel ruolo istituzionale, come tramite tra cittadini e istituzioni''. Definendosi ''attento controllore della maggioranza'', si è dichiarato sin da subito ''molto rigido su tutto quanto programmato e iniziato, da finire e mettere a disposizione dei cittadini''.

Il consigliere di minoranza Stefano Gioia, più giovane tra tutti gli eletti, ha invece voluto portare all'attenzione del consiglio il pensiero e le istanze della fascia anagrafica cui appartiene. Un documento (clicca QUI per visualizzarlo) firmato dai giovani della squadra ma sottoscritto da altri coetanei del paese, che hanno ringraziato chi ha deciso di votarli superando la considerazione del "sono troppo giovani e inesperti": ''C'è il coraggio di chi, dopo aver fatto queste ovvie considerazioni, ha intravisto in noi delle possibilità, delle speranze, ha visto motivazione e volontà di impegno''. Poi il pensiero a Laura e Giovanni che hanno desiderato coinvolgerli in questo progetto politico. ''Riconosciamo il fatto che affidarsi a figure storiche, dal nome e dal curriculum pesante, possa essere la scelta più rassicurante, ma ai nostri occhi sembra un'occasione sprecata: c'era davvero la possibilità di rinnovare, nel segno della continuità, attraverso la presenza e il contributo di figure giovani''. La riflessione si è poi spunta sul ruolo dei giovani che, nei due anni di pandemia, hanno avuto occasione di ripensare al loro ruolo in società e hanno quindi deciso di farsi avanti, nonostante da subito si siano scontrati con la fattibilità delle loro idee. Oggi questa parte di giovani, rappresentati in consiglio da Gioia, si dice consapevole "della necessità del nostro impegno".

Il sindaco ha voluto rispondere a tutti e tre i consiglieri, sottolineando in particolare modo la vicinanza umana e da donna a donna nei confronti dell'avversaria politica.
''Condivido quanto detto e capisco la demotivazione da un punto di vista morale per quanto ha vissuto Laura. Se fossi stata al tuo posto, avrei vissuto la sconfitta in maniera diversa perché io ero neofita. Se fosse andata male, avrei portato la mia esperienza nel ruolo di minoranza. Capisco però che, per una persona che per dieci anni si è impegnata, possa essere vissuta come una sconfitta - ha commentato - Sinceramente mi sarei comportata diversamente: mi sarei aspettata un messaggio o un augurio, però spero che il tempo ci possa dare la forza di lavorare tutti insieme per il bene del paese''. Poi l'invito a collaborare: ''La nostra lista si chiama tutti insieme per Nibionno. Noi siamo qui: se maggioranza e minoranza possono andare d'accordo e se i giovani possano aiutarci, non vedo perché non si possa fare''.
Un pensiero è stato rivolto a Panzuti, che inizialmente si era rivolto a lei per chiederle di entrare in lista: ''È la testimonianza di stima nei miei confronti. Purtroppo avevo problemi di salute che in quel momento non mi consentivano di prendere determinate decisioni. La salute ora va bene e auspico che tutti insieme si possa collaborare per il bene del paese''.
Da insegnante, Di Terlizzi ha apprezzato l'intervento dei giovani e si è detta ''a disposizione e pronta, nelle possibilità, a metterci a lavorare congiuntamente''.

Al gruppo di giovani si è rivolto anche l'assessore Davide Biffi. ''Nel nostro programma abbiamo messo come punto di forza la possibilità di aprire una scuola politica dove formare le nuove generazioni. Io sono stato assessore a 23 anni, cresciuto con una formazione nella DC: mi sembra bello che giovani si avvicinino a politica perché ci devono essere i ricambi''. Ha poi elencato una serie di obiettivi: ''Sono tutte materie che il coinvolgimento e la dialettica portano ad arricchire il programma e a crescere tutti insieme. Spero che si possa lavorare insieme su questi punti e su altri spunti che usciranno''.

M.Mau.
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