Costa: carrozziere a processo per aver alterato la targa dell'auto
É accusato di falsità materiale per aver contraffatto la targa della macchina su cui viaggiava: il protagonista della vicenda giudiziaria incardinata quest'oggi davanti al giudice del tribunale lecchese Gianluca Piantadosi è... un carrozziere di Giussano, nella vicina provincia di Monza e Brianza.
L'illecito sarebbe stato scoperto per caso, quando il 3 febbraio 2020 una pattuglia della Polizia di Stato era stata inviata sulla ss36 per assistere un automobilista in panne all'altezza dell'uscita di Costa Masnaga. "Ho subito notato delle alterazioni di alcuni caratteri, sembravano fatte con un pennarello indelebile" ha spiegato in aula uno degli operanti intervenuti sul posto.
Il 51enne si è quindi difeso dalle accuse mosse nei suoi confronti: "Io non ho alterato la targa e la macchina non era nemmeno mia, ma di proprietà della carrozzeria dove lavoro"
Quando il Vpo Mattia Mascaro ha mosso delle contestazioni, citando le spontanee dichiarazioni che lo stesso imputato avrebbe reso agli agenti di Polizia, ha negato tutto: "non sono le mie dichiarazioni e quella non è la mia firma". Stando a quanto presente nel fascicolo, infatti, il carrozziere avrebbe spontaneamente confessato agli assistenti di polizia stradale di aver modificato le targhe al fine di eludere le videocamere di sorveglianza ed evitare eventuali multe.
Inevitabile il rinvio degli atti alla Procura da parte del giudice.
L'uomo ha sostenuto la propria versione dei fatti, secondo cui l'auto del misfatto - posta sotto sequestro dopo i fatti - era intestata alla carrozzeria di Giussano principalmente come auto di cortesia e che in quei giorni in particolare la stava utilizzando al posto della propria, incidentata. "Ogni volta che un cliente la riporta in negozio non guardiamo nemmeno più se ha subito danni" ha detto al giudice, aggiungendo di non essersi accorto delle modifiche alle targhe.
A riprova dell'innocenza del proprio assistito, l'avvocato Mauro Tosoni ha prodotto alcune multe (l'ultima datata 10 gennaio 2020) che l'odierno imputato avrebbe rimediato a bordo dell'auto dalla targa corretta.
Il giudice ha disposto un rinvio al prossimo 22 aprile per la conclusione dell'istruttoria.
L'illecito sarebbe stato scoperto per caso, quando il 3 febbraio 2020 una pattuglia della Polizia di Stato era stata inviata sulla ss36 per assistere un automobilista in panne all'altezza dell'uscita di Costa Masnaga. "Ho subito notato delle alterazioni di alcuni caratteri, sembravano fatte con un pennarello indelebile" ha spiegato in aula uno degli operanti intervenuti sul posto.
Il 51enne si è quindi difeso dalle accuse mosse nei suoi confronti: "Io non ho alterato la targa e la macchina non era nemmeno mia, ma di proprietà della carrozzeria dove lavoro"
Quando il Vpo Mattia Mascaro ha mosso delle contestazioni, citando le spontanee dichiarazioni che lo stesso imputato avrebbe reso agli agenti di Polizia, ha negato tutto: "non sono le mie dichiarazioni e quella non è la mia firma". Stando a quanto presente nel fascicolo, infatti, il carrozziere avrebbe spontaneamente confessato agli assistenti di polizia stradale di aver modificato le targhe al fine di eludere le videocamere di sorveglianza ed evitare eventuali multe.
Inevitabile il rinvio degli atti alla Procura da parte del giudice.
L'uomo ha sostenuto la propria versione dei fatti, secondo cui l'auto del misfatto - posta sotto sequestro dopo i fatti - era intestata alla carrozzeria di Giussano principalmente come auto di cortesia e che in quei giorni in particolare la stava utilizzando al posto della propria, incidentata. "Ogni volta che un cliente la riporta in negozio non guardiamo nemmeno più se ha subito danni" ha detto al giudice, aggiungendo di non essersi accorto delle modifiche alle targhe.
A riprova dell'innocenza del proprio assistito, l'avvocato Mauro Tosoni ha prodotto alcune multe (l'ultima datata 10 gennaio 2020) che l'odierno imputato avrebbe rimediato a bordo dell'auto dalla targa corretta.
Il giudice ha disposto un rinvio al prossimo 22 aprile per la conclusione dell'istruttoria.
F.F.