Oggiono: inaugurato il Fierone dopo un anno di stop. Tanti i visitatori giunti in città

Fin dalle prime ore della mattinata di domenica 24 ottobre, le vie del centro di Oggiono hanno visto numerose persone muoversi fra le bancherelle del Fierone. Dopo che dodici mesi fa, a causa dell'emergenza sanitaria, la città aveva dovuto rinunciare alla sua manifestazione più sentita, quest'anno i cittadini sono tornati in gran numero.

Il taglio del nastro della manifestazione

Proprio per il suo ritorno, in una condizione ancora difficile dettata dalla pandemia, la manifestazione «sarà ricordata come la fiera del coraggio» secondo Nicolò Corti, ex presidente della Pro Loco. Moltissime le persone che si sono mosse fra le cento bancherelle degli espositori, degli artigiani e dei commercianti presenti fra Piazza Manzoni, via Marco d'Oggiono, Piazza Sironi, Viale Vittoria e via Marconi. Ma, è stato in largo Carniti che i più affezionati alla tradizione del "Feron" si sono ritrovati alle ore 10.00, in occasione dell'inaugurazione ufficiale della 406esima edizione della Fiera di Sant'Andrea.

Esattamente nella zona che ha ospitato la parte più tradizionale della fiera, quella zootecnica. La cerimonia si è svolta alla presenza dei volontari della Pro Loco, delle autorità cittadine, della Banda di Oggiono e di una delegazione giunta dalla città "gemellata" di Leisnig in Germania.

Danilo Riva - presidente della Pro Loco - si è detto emozionato ricordando anche il «poco tempo» che, a causa delle incertezze normative, i volontari hanno avuto a disposizione per organizzare l'evento. «Ritorniamo a stare insieme e finalmente in compagnia» ha concluso, ringraziando l'Amministrazione comunale per la collaborazione prestata nel rendere possibile la fiera.

Danilo Riva, presidente della Pro Loco

Dopo i rappresentanti della Pro Loco è intervenuta Chiara Narciso, sindaco della città di Oggiono. «Le prime parole che mi vengono da dire oggi sono "che bello" e "che emozione" essere qui» ha dichiarato il sindaco prima di ringraziare tutte le persone che hanno collaborato ad organizzare la fiera. Fra queste ovviamente tutti i membri della Pro Loco di Oggiono, dal presidente Riva ai volontari «senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile» ha ricordato Narciso. Il primo cittadino ha ringraziato e ricordato anche il lavoro svolto dal personale degli uffici comunali nelle scorse settimane, anche per far fronte alla complessità organizzativa e normativa dettata dalla situazione.

Il sindaco Chiara Narciso

Ancora nella mattinata erano numerose le pattuglie della Polizia Locale impegnate nell'effettuare puntuali controlli presso ogni bancherella presente. Oltre a loro, le verifiche sono state portate avanti anche da alcuni impiegati degli uffici comunali. Ma, il ringraziamento forse più importante, e decisamente sentito, il sindaco lo ha pronunciato per ultimo: «ringrazio tutti i cittadini presenti» ha dichiarato Narciso, sottolineando l'afflusso in buon numero di persone, nonostante le difficoltà dettate dalla situazione, e aggiungendo «voi siete qui e per me è la cosa più bella».

Il primo cittadino ha poi sottolineato i tre motivi che hanno reso importante la giornata. Il ritorno della fiera di Sant'Andrea come «nuovo segnale di ripartenza» che ricorda come «faticosamente si stia uscendo dalla pandemia», oltre che la necessità di non arrendersi di fronte alle difficoltà causate dal virus Covid-19. Il secondo motivo, ricordato dal sindaco, è il fatto che «esistono delle famiglie» dietro ai commercianti e alle bancherelle viste per le strade. «Abbiamo cercato - ha spiegato - di dare a queste persone che lavorano con le fiere la possibilità di lavorare, come abbiamo cercato di farlo con tutti i commercianti non appena ci sono state le condizioni».

Nicolò Corti, ex presidente della Pro Loco

Infine, il sindaco ha ricordato come la fiera sia da sempre luogo «di scambi commerciali», ma anche e soprattutto di «relazioni». «Noi abbiamo estremamente bisogno di relazioni, la pandemia ci ha limitato pesantemente e questo è stato un malessere per tutti, penso soprattutto ai soggetti più fragili come anziani e adolescenti» ha spiegato Narciso concludendo con un invito «vi dico allora godiamoci questa fiera e cerchiamo di viverla con il cuore».

Il consigliere regionale Raffaele Straniero

Intervenuto subito dopo il sindaco, il consigliere regionale Raffaele Straniero ha ricordato l'importanza del settore agricolo e degli allevamenti. Due ambiti che «è essenziale continuare a sostenere» in considerazione del fatto che rispondono ai «bisogni primari delle persone». Straniero ha ricordato come queste necessità siano state riscoperte durante la fase di emergenza causata dalla pandemia.

Il rappresentante della città gemella di Leisnig

L'onorevole Roberto Paolo Ferrari ha aperto il suo intervento condividendo la sua «emozione» nel tornare all'inaugurazione del fierone dopo un anno di fermo. L'ex sindaco ha sottolineato come anche nel 2020 non sia mancata la voglia di organizzare l'evento. Per questo sarebbe giusto «conteggiare» fra le fiere che si sono svolte dal 1614 ad oggi anche quello dello scorso anno. «Dopo lo stop imposto dalla pandemia tornare a vedere questa fiera popolata dalle persone e tornare ad animarsi del suo cuore, che è l'aspetto zootecnico, fa rinascere il cuore e la speranza» ha spiegato l'onorevole, nonché ex sindaco, che nel passato ha avuto l'occasione di inaugurare numerose edizioni.

L'onorevole Roberto Ferrari

Proprio riflettendo sul termine "speranza" Ferrari ha ricordato i legami del territorio e delle persone con il mondo dell'agricoltura. Un mondo che «si ferma nell'inverno per far riposare il terreno, prima della primavera quando tutto il mondo rinasce». Considerando il periodo della pandemia e della difficoltà, si può «vivere ora questo senso di rinascita» ha spiegato. «Lo spirito contadino - ha continuato Ferrari - in cui noi affondiamo le nostre radici ci spinge a essere così, a superare le difficoltà, a superare gli ostacoli e ripartire». L'onorevole ha concluso il suo intervento portando i saluti della Camera dei Deputati.

Il parroco don Maurizio Mottadelli

Dopo la benedizione del parroco don Maurizio Mottadelli, che ha ricordato l'importanza di tenere vive le tradizioni, comprese quelle del fierone, nelle quali si può trovare l'«anima» della vita, è brevemente intervenuto il rappresentante della città gemellata di Leisnig. Terminati i discorsi ufficiali, è stata la volta del taglio del nastro, realizzato da tutte le autorità presenti e anche da Michele Lauricella e Sofia Bosis due giovanissimi studenti del consiglio comunale dei ragazzi.

Lorenzo Adorni
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