Lettera aperta di accusa e di proposta ai partiti, dopo il recente naufragio del ddl Zan in Senato

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che Luca Maggioni, monticellese e presidente dei Gay Liberali, nonchè membro dell'assemblea nazionale +Europa, ha scritto ai principali rappresentanti dei partiti di centro destra e centro sinistra ad una manciata di giorni dal naufragio del ddl (disegno di legge) Zan, contro l'omofobia.


Gentile Deputata Giorgia Meloni
Egregio Senatore Matteo Salvini
Egregio Deputato Enrico Letta
Egregio Deputato Europeo Silvio Berlusconi


Lettera aperta di accusa e di proposta, abbiate la cortesia di leggerla fino alla fine.

 

Luca Maggioni
Dopo quanto successo. L'altro giorno, in Senato mi sono rifiutato sia di accedere ai social sia di leggere i commenti postati sui siti online di notizie, preferendo, sino a tarda sera, dedicare le mie attenzioni ad altro.
Purtroppo, poco prima di andare a riposare ho avuto la malaugurata idea di entrate in un social e da quel momento in poi, quella che sembrava essere una tranquilla notte dedicata al recupero delle energie, si è trasformata in una vera e propria nottata, insonne ed alquanto agitata a causa della solenne "incazzatura" che mi ha avvolto come un campo di forze magnetiche.
E voi quattro, si, voi quatro, cari signore e signori, in compagnia dei vostri Senatori e dei vostri Deputati, naturalmente, siete stati la causa principale di questa mio malaugurato stato, che presumo aver condiviso con molti altri cittadini Italiani che ieri, esattamente come il sottoscritto, hanno dovuto assistere per l'ennesima volta ad uno spettacolo indegno della democrazia, delle istituzioni e della buona politica.
Non voglio entrare troppo in dettagli tecnico legalistici di incerta natura , ma rimane il fatto che il ddl Zan, rimane un provvedimento scritto male e, se possibile, illustrato ancor peggio. Sarebbe stato più semplice, a mio modesto parere, ampliare la legge Mancino, aggiungendo alcuni articoli contenenti alcune ben ragionate specifiche che ne avrebbero esteso la portata.
Che la proposta Zan necessitasse di alcune modifiche, era palese e ben visibile agli occhi di tutti - anche a quelli del Deputato Enrico Letta, il quale, nel corso della trasmissione "Che Tempo che Fa", ne sottolineò i limiti ed i difetti, salvo le immancabili smentite, «a cascata» che seguirono tali espressioni- salvo a coloro i quali desideravano « piantare la bandierina », come si usa dire, a tutti i costi.
Noi dell'associazione Gaylib, abbiamo provato «a forzare la mano» nel senso precedentemente indicato, quello della riforma della proposta Zan - ed è stato con tale intento e con tale spirito che abbiamo chiesto - ed ottenuto - un incontro con il Senatore Salvini - di cui, personalmente, condivido poco o nulla in termini di idee e proposte.
Dopo questo incontro, nel pieno rispetto della ferrea logica del rispetto, sventolato da più parti, venimmo pesantemente insultati tanto che "l'apprezzamento" più lieve, o quantomeno riportabile in codesta sede, fu quello di essere dei prezzolati e che avremmo dovuto vergognarci delle nostre idee e delle nostre proposte.
Noi un tentativo, timido quanto si vuole, lo abbiamo fatto, ma caro Deputato Enrico Letta...voi del PD...dove eravate?
Barricati a difendere una proposta che, eravate ben consapevoli, non avrebbe mai passato il voto del Senato, e a studiare la "Exit Strategy" più conveniente, vale a dire insultare a destra ed a manca per non ammettere che, nel caso la proposta Zan fosse andata "a scogli", la responsabilità sarebbe stata anche vostra.
Nell'aula del Senato è andata in scena una della pagine più brutte e deprimenti di quella veneranda istituzione, e non solo per l'accantonamento ed il definitivo stop della proposta di legge in votazione - mi ripeto, prevedibile e prevista da molti - ma soprattutto per la gazzarra scatenatasi e l'elevarsi di cori e grida che avrebbero fatto vergognare anche quegli "ultras" che in curva praticamente ci spendono la propria esistenza.
Uno spettacolo indegno per l'istituzione del Senato, per chi lo deve rappresentare in nome del Popolo Italiano, ed oltremodo offensivo verso quelle persone, e non sono proprio poche, che in questi anni hanno dovuto subire ogni sorta di violenza, verbale, morale e fisica, solo a causa della propria "diversità".
Per questa volgare rappresentazione, la responsabilità maggiore si deve addossare ai partiti della Destra; ma ciò non esclude che una parte della medesima se la debba intestare chi ha cercato la lotta e lo scontro a tutto campo sempre e comunque, e solo per garantire mai sufficientemente confessati interessi elettorali.
Con un semplice e forse banale "vergognatevi tutti", si conclude la mia personalissima cronaca di quello che è stato il triste esito di questa triste proposta di legge.
Conclusa la cronaca, voglio ora sfidarvi a dar prova di essere in grado di fare "BUONA POLITICA", visto che tutti voi sostenete di essere contro le discriminazioni , di qualsiasi genere o natura esse siano! Bene, quindi, vediamo se siete delle persone la cui parola o se, invece, siete solo dei politici da sempre solo attenti solo ed esclusivamente alle prossime scadenze elettorali. E giusto perché non voglio suscitare in voi alcun sospetto di acrimonia nei Vostri confronti, mi esimo dal citare le ormai famose parole pronunciate da W. Churchill, circa la differenza che corre tra uno statista ed un politico.
Una legge repressiva non risolve il problema, ma semplicemente lo "tampona" e quindi, automaticamente, lo differisce nel tempo, senza che l'agognata soluzione sia fattivamente ricercata.
Gli episodi e le condizioni che determinano un certo momento storico, come la Storia almeno dai tempi di Tucidide sta cercando di fare comprendere a coloro che si occupano della sorti dello Stato, si gestiscono e si affrontano, in alcuni fortunati casi addirittura si prevengono, con leggi e norme che aiutano la convenienza tra cittadini, ognuno con le proprie singolarità e sempre nel pieno rispetto della PERSONA.
Bene ecco la sfida che Vi propongo, signore/iOnorevoli e Senatori: organizzate un gruppo di studio, non troppo numeroso naturalmente , che abbozzi una proposta di legge, condivisa, almeno nelle sue linee generali, il cui scopo sia quello di istituire nelle scuole di ogni ordine e grado dei corsi di Educazione CIVILE, corso che andrebbe ad affiancare la cara e vecchia educazione civica. Questo corso potrebbe esser utile per evitare che i politici del futuro possano fare affermazioni "non-sense", per esempio, sull'elezione diretta del Predente del Consiglio, ma che soprattutto insegni agli italiani di domani il rispetto di tutte le persone, e non mi sembra necessario aggiungere alcuna caratteristica particolare delle medesime, perché le persone sono da rispettare sempre e comunque, anche quelle che hanno idee diverse dalle nostre, e che si, si possono ed in taluni casi si devono criticare se ciò si ritiene opportuno.
Questa, a mio modo di vedere, sarebbe una legge di Civiltà per questo Paese che vive ancora di fazioni e contrapposizioni esattamente come accadeva ai tempi di Guelfi e Ghibellini.
Ed i primi a dover prendere lezioni di Educazione CIVILE dovrebbero essere coloro che fanno politica, a tutti i livelli, dal quello che siede nel Consiglio Comunale del più sperduto dei paesini di montagna sino al Parlamentare di "lungo corso". Per me, come per milioni di italiani, è insostenibile sentire pronunciate le oscenità più varie, sia da una parte sia dall'altra, solo per aggiudicarsi una elezione amministrativa.
I "froci nei forni"ed i "fascisti appesi a testa in giù", sono frasi che mortificano e squalificano più chi le pronuncia che non chi ne è fatto oggetto...e poi vi chiedete perché la maggioranza degli italiani non si reca alle urne?
Vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso leggendo questa mia.
Saluti

 

Luca Maggioni, Presidente Gay Lib e membro dell'Assemblea Nazionale +Europa
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