Lomaniga: grazie alla sinergia fra genitori e volontari la scuola dell'infanzia si fa più bella

La scuola dell'infanzia di Lomaniga intitolata a don Giovanni Ferri....si è fatta ancora più bella. Si è concluso infatti nei giorni scorsi il progetto portato avanti grazie ad una speciale collaborazione fra un gruppo di genitori dei piccoli alunni capitanati da Laura Cozzi, e Cecilia Remonato, appassionata di disegno, arte e creatività, nonchè volontaria dell'associazione Lomaniga.

Da sinistra Laura Cozzi e Cecilia Remonato

A marzo 2021, con l'ennesima chiusura dell'attività didattica a causa dell'emergenza sanitaria, la scuola della frazione missagliese ha pensato di mettere in campo un'iniziativa che potesse in qualche modo accorciare le distanze fisiche fra le famiglie che, in un anno davvero surreale, non avevano potuto condividere quei preziosi momenti di socialità capaci talvolta di fare la differenza.

''Non si riuscivano chiaramente ad organizzare iniziative che potessero creare aggregazione fra le famiglie, quel clima che è sempre stato al centro della nostra esperienza scolastica'' ci ha detto la coordinatrice pedagogica della struttura, Emanuela Gervasio. ''Abbiamo dunque deciso di valorizzare il tempo a disposizione, impegnandoci in un progetto creativo, capace di far riscoprire il bello''.

Da sinistra Rosanna Motta (associazione Lomaniga) e la coordinatrice Emanuela Gervasio

E così due genitori, alla volta in giorno diversi in base alle ''bolle'' della scuola hanno aiutato a decorare i box dell'associazione Lomaniga, situati nel cortile esterno della scuola. Saracinesche senza colore si sono animate e riempite di vita, grazie alla realizzazione di scenari differenti: il mare, il deserto, il bosco, il prato, la fattoria e il polo nord.

Un modo per socializzare, contribuendo a rendere l'ambiente scolastico ancora più bello e a misura di bambino. ''Abbiamo iniziato in primavera trovandoci quasi tutti i giorni e certe volte anche la sera: è stato un progetto importante che è piaciuto molto'' ci ha detto la volontaria-artista, che ha messo a disposizione il proprio talento realizzando tutti i disegni, poi colorati dalle mamme e dai papà.

Le saracinesche prima del progetto creativo portato avanti in questi mesi

Nel frattempo i quadrotti in lana realizzati dalle nonne sociali del progetto "Qua la mano" durante l'anno di Covid, assemblati fra loro, grazie a Tiziana Bertarini, storica volontaria dell'associazione Lomaniga e della scuola dell'infanzia, sono stati utilizzati per rivestire i canali di scolo e la sbarra del parcheggio esterno della struttura, dando colore e positività all'ambiente.
Una sinergia che ha dato buoni frutti, con il progetto posto anche al centro dell'asilo estivo svoltosi nel mese di luglio. Il tema del mare soprattutto, ha affascinato e coinvolto a tutto campo i bambini iscritti.

E non è l'unica collaborazione che negli ultimi tempi si è instaurata alla scuola dell'infanzia di Lomaniga che negli anni scorsi - come accennavamo poc'anzi - aveva promosso un progetto di scambio fra bambini e anziani. Un'esperienza importante che purtroppo con il Covid è stata congelata ma che, come ci ha confermato Rosanna Motta, presidente dell'associazione Lomaniga, sta proseguendo all'esterno della scuola, con incontri fra donne divenuti ormai fissi, settimana dopo settimana. Anche l'associazione Lomaniga, pur impossibilitata ad organizzare le consuete sagre, ha però continuato a cucinare, proponendo banchetti con la possibilità di acquistare pietanze in modalità take-away.

Insomma, a Lomaniga si è cercato di combattere le restrizioni dovute al Covid mettendo in campo tanta creatività e impegno, con la scuola confermatasi un punto di riferimento importante per i suoi sessanta bambini e per le loro famiglie. Seppur piccola, la struttura accoglie iscritti dall'intero territorio, frequentanti le due classi della scuola dell'infanzia e la sezione primavera. Una realtà che sarà presentata nel corso dell'open-day in programma il prossimo 20 novembre dalle 10.30 su prenotazione, proposto esclusivamente per i genitori ai quali saranno spiegate nei dettagli le peculiarità al centro del progetto pedagogico.
A gennaio invece, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, le porte della struttura saranno aperte anche ai bambini, i veri protagonisti della quotidianità scolastica.
G. C.
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