Missaglia: minacciò e aggredì il marito dopo un tradimento. Condannata a due mesi

Ha deciso di ritirare la querela nei confronti della moglie che l'avrebbe minacciato con un coltello e preso a sassate, ma il processo è proseguito comunque perchè il secondo dei due fatti contestati è procedibile d'ufficio: il giudice Gianluca Piantadosi l'ha infatti condannata a 2 mesi di reclusione per lesioni e minacce aggravate.
Sarebbe stata la scoperta del tradimento del marito, visto uscire dalla casa dell'amante mentre doveva essere fuori con amici, a scatenare la furia di una 25enne di origini marocchine, oggi accusata di lesioni e minacce aggravate dall'utilizzo di un'arma nei confronti dell'ex convivente.
Il 21 ottobre 2015 la donna l'avrebbe aspettato fuori dall'abitazione dell' "altra" a Missaglia e, appena l'avrebbe avuto a tiro, si sarebbe scagliata contro il marito: "Ti ammazzo. Questa sera ammazzo te e tua sorella e l'amica di tua sorella" gli avrebbe detto puntandogli un coltello da cucina alla gola. Poi l'avrebbe preso per il collo, gli avrebbe lanciato addosso un sasso e graffiato in pieno volto. L'aggressione sarebbe costata all'uomo lesioni al braccio e al viso guaribili in sette giorni.
Oggi l'uomo ha confermato la versione dell'accusa davanti al giudice monocratico Piantadosi, decidendo però di ritirare la denuncia, non avendo da tempo più rapporti con la donna.
L'avvocato Chiara Masic in sostituzione della collega Alessandra Carsana si è associata alla richiesta di assoluzione dell'imputata per particolare tenuità del fatto, formulata dal Vpo Mattia Mascaro. Poi la sentenza di condanna della donna, pena sospesa.
F.F.
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