Rogeno: versò tardi 800 euro incassati dal Lotto, tabacchino condannato a...ri-pagare

Alla fine la condanna è arrivata. Ma per un'ipotesi di reato assai meno grave. Se la caverà dunque mettendo (nuovamente) mano al portafogli l'ex tabaccaio di Rogeno finito a processo con l'accusa di peculato.
L'uomo, classe 1970, separato con figli minori a carico e un assegno di mantenimento da 1.500 euro da versare ogni mese all'ex consorte, nel gennaio 2020, quale titolare di una ricevitoria abilitata al gioco del Lotto, non avrebbe girato all'Agenzia delle dogane e dei Monopoli entro il termine prefissato 800 euro frutto di una settimana di "giocate" nel suo bar, provvedendo solo in un secondo momento ad effettuare il bonifico.
L'aver versato il dovuto, seppur non tempestivamente ma solo quando, a agosto, volendo vendere l'attività, si era rivolto alla Federazione dei Tabaccai, venendo a conoscenza della pendenza, non l'ha salvato dal finire dritto dritto a processo. Assistito dall'avvocato Massimo Spreafico, lo scorso 16 settembre in Aula, al cospetto del collegio giudicante, aveva avuto la possibilità di raccontare la propria versione dell'accaduto, tratteggiando le sue difficoltà, sia economiche sia di gestione dell'attività inizialmente avviata con altri parenti, trovandosi invece poi solo a dover seguire il bar, il Lotto e i tabacchi, vivendo come una "liberazione" il blocco dei terminali decretato dai Monopoli dopo il mancato pagamento degli 800 euro in contestazione, senza rendersi conto della gravità della perdita della licenza intervenuta dopo qualche mese. Quest'oggi, nel rassegnare le proprie conclusioni, il pubblico ministero Paolo Del Grosso ha chiesto per l'ex esercente la condanna a un anno e sei mesi per peculato.
I giudici hanno invece ritenuto di ricondurre le colpe dell'uomo al reato meno grave di "ritardo del versamento", come previsto dalla una legge speciale. E' così stato condannato al pagamento di una multa da 400 euro.
A.M.
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