Oggiono: strumenti audio-video a noleggio ma mai restituiti. Finisce a giudizio

Non avrebbe più restituito del materiale che aveva noleggiato e per questi motivi è stato trascinato a giudizio con l'accusa di appropriazione indebita. È successo nel 2018 ad Oggiono, presso un negozio del paese specializzato nella vendita e noleggio di attrezzature audio, luci e video per lo spettacolo.
Un 62enne all'epoca avrebbe sottoscritto un contratto per il noleggio di diverse attrezzature dal valore di circa 1500 euro e, una volta scaduto il noleggio, non le avrebbe più riconsegnate all'attività commerciale.
"Abbiamo provato a contattarlo dopo qualche giorno" ha detto il titolare dell'attività, chiamato dalla pubblica accusa -oggi rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro- a riferire quanto accaduto, "ci ha risposto il figlio dicendo che il padre aveva avuto un incidente in auto".
Contattato nuovamente nei giorni successivi, le risposte fornite dal noleggiante sarebbero state dello stesso tenore, arrivando a dichiarare che il materiale si trovasse sull'automobile su cui avrebbe avuto l'incidente e che sarebbe stata sequestrata per guida in stato di ebbrezza. "Mi ha anche detto che non l'aveva noleggiata per sé l'attrezzatura" ha continuato il titolare, incalzato anche dalle domande dell'avvocato Alfredo Casaletto, difensore dell'imputato, "ovviamente non gli ho creduto dato che comunque era venuto lui a ritirare la merce. Senza quel materiale noi non lavoriamo, è un danno doppio". Proprio il grave danno arrecato all'attività ha portato l'oggionese a non voler rimettere la querela e a proseguire con il processo. Sembrerebbe tuttavia che sia stata proposta una offerta risarcitoria al querelante da parte dell'imputato ma che, essendo arrivata poche ore prima dell'udienza odierna, non abbia avuto tempo per confrontarsi con il proprio legale.
Successivamente è stato ascoltato anche un militare della stazione di Oggiono che ha svolto le indagini ed ha raccolto la denuncia, presentata a fine dicembre del 2018. L'operazione ha anche spiegato al giudice dr.ssa Giulia Barazzetta che l'estate successiva era stata perquisita l'abitazione dell'imputato, che tuttavia ha dato esito negativo.
Proprio per permettere alle parti di poter trovare una soluzione conciliatoria, il processo è stato aggiornato al prossimo 1 febbraio.
B.F.
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