Nibionno, Retesalute: il Comune metterà quasi 8.000€ per il ripiano dei debiti dal 2019

Votato all'unanimità delle forze politiche di Nibionno il ripiano dei disavanzi accertati dell'azienda speciale Retesalute, che si occupa di gestione unitaria e integrata dei servizi alla persona. La società, istituita dai comuni del meratese e a intero controllo pubblico, è stata posta in liquidazione attraverso la nomina dell'organo liquidatorio formato da un collegio di tre membri. Nel triennio 2015-2018, sono stati registrate perdite per 3.319.768 di euro. "Solo da una ricostruzione della contabilità è emersa la perdita, con una differenza dei servizi rispetto ai reali costi ma anche alla mancata contribuzione dei soci" ha spiegato l'assessore ai servizi sociali Milena Magni, riferendo che già la precedente amministrazione aveva approvato i bilanci in perdita e deliberato il ripiano delle perdite complessive. L'obiettivo della procedura era quello un ritorno in bonis.

A destra i consiglieri di minoranza con la capogruppo Laura Puttini

All'interno della procedura di liquidazione era stata aggiunta una clausola di salvaguardia per i comuni dell'oggionese che sono chiamati a rispondere solo a partire dalla data di ingresso e nel limite massimo della quota di partecipazione: Ello, Oggiono, Nibionno e Sirone sono entrati in Retesalute nel 2019 e quindi hanno ottenuto di poter ripianare i debiti per la parte di tempo in cui sono stati soci dell'azienda e non per le perdite pregresse poiché, al momento dell'ingresso, i bilanci dimostravano che l'azienda era sana.
L'adunanza, convocata venerdì 26 novembre, ha approvato la somma di ripiano con la quale dovrà contribuire l'amministrazione comunale di Nibionno, pari a 7.807,69 euro. "La natura dei servizi dell'azienda è nota: sono servizi di pubblico interesse che, se cessano, possono causare danni a soggetti fragili, quindi si è ritenuto di salvare l'azienda. Il 20 ottobre l'assemblea dei soci ha approvato il piano di risanamento, un piano supportato da ragioni di utilità e vantaggio, che si fondano anche sul risultato, ma anche sulla previsione di utili dello stesso importo" ha aggiunto l'assessore Magni.
Sul punto è intervenuta la capogruppo di minoranza, Laura Puttini: "Tre di noi consiglieri di minoranza erano parte della precedente amministrazione: sappiamo quanto è stato lungo il percorso di adesione, comunicato nel 2017 e concluso nel 2019 - ha commentato - Avevamo preferito quest'azienda per la qualità di alto livello nei servizi alla persona, poi la vicenda della situazione finanziaria è un capitolo che ha guastato inevitabilmente il percorso e in parte i servizi che in quest'ultimo tempo ne hanno risentito. Siamo favorevoli alla delibera e auspichiamo un ritorno in bonus e l'erogazione di servizi di qualità, motivo per cui è stata scelta. Riteniamo anche che il comune debba rimanere all'interno: avevamo trovato una qualità dei servizi di eccellenza a favore dei cittadini più fragili".
Ha condiviso le parole della consigliera Puttini, il capogruppo di maggioranza Claudio Usuelli: "Ribadisco i servizi di alta qualità e l'idea di tenere in vita l'azienda speciale. Si tratta di servizi rivolti alle persone e non per cose: è necessario e doveroso provvedere con un voto favorevole al ripianamento del debito. È stato richiesto dai comuni dell'oggionese che venissero addebitati solo i costi dal momento dell'ingresso nella compagine sociale e i costi fissi di funzionamento dell'azienda stessa". Il capogruppo ha concluso: "All'ultima assemblea avevo partecipato personalmente: si erano approvati i bilanci 2018-2019-2020. I comuni oggionesi si erano astenuti sul bilancio 2018 in quanto non avevano legittimazione nel votare: all'epoca non erano soci dell'azienda speciale. Il consiglio dei liquidatori sta portando avanti le azioni giudiziarie che ritiene opportune e non spetta a noi interferire sul proseguio delle azioni che dovranno essere portate avanti verso i responsabili della mala gesto".
M.Mau.
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