Cremella: sì del consiglio al ripiano dei debiti di Retesalute. Pronti 68mila euro per salvarla

Ribadita più volte durante le precedenti sedute di consiglio comunale, l'amministrazione di Cremella non ha mai fatto mistero della sua propensione a voler salvare Retesalute e i servizi alla persona che durante gli anni ha garantito. La stessa opinione è stata confermata dal sindaco Ave Pirovano durante l'assemblea convocata nella serata di giovedì 25 novembre: "è una delibera tanto attesa da tutti i comuni facenti parte di Retesalute perché vogliamo ricominciare. Per questo ringrazio il segretario comunale che ha seguito in prima persona tutte le fasi. Sappiamo tutti la storia che ci ha portati qui, non andiamo a ripercorrerla ma arriviamo alla fine per poter ricominciare con energia e desiderio il nostro rapporto con Retesalute e i suoi servizi".

L'assessore ai servizi sociali Cristina Brusadelli

La parola è quindi passata all'assessore ai servizi sociali Cristina Brusadelli, che ha ripercorso brevemente l'iter che ha portato all'ultima operazione di ripianamento, menzionando il debito di circa 4 milioni in carico a Retesalute scoperto nel 2020, ma che aveva cominciato ad accumularsi a partire dal 2015. "Considerando il debito generale dell'azienda, la necessità di avere i suoi servizi sul territorio, considerando un percorso finanziario e giuridico ma anche politico, si è arrivati alla conclusione di mantenere l'azienda e utilizzare la liquidazione volontaria, approvata mesi fa, per ripianare il debito e avere i presupposti per la liquidazione in bonis della società" ha spiegato nel suo intervento l'assessore Brusadelli.
Per il ripiano del debito il consiglio comunale - insieme ad altri diversi comuni che possiedono quote dell'azienda - ha deciso di utilizzare lo strumento dell'ex articolo 194 del Testo Unico degli Enti Locali. L'articolo permette in termini giuridici di rientrare nella legalità e quindi dà la possibilità ai comuni partecipanti di coprire il ''buco'' dell'azienda. "Il debito che Cremella ha nei confronti di Retesalute è quindi di circa 68 mila euro, di cui 64 mila per il disavanzo gestionale e 4 mila per il disavanzo che si è creato considerando le tariffe minori che abbiamo pagato rispetto al costo reale del servizio offerto", ha spiegato Cristina Brusadelli.

Il sindaco Ave Pirovano

I molteplici incontri che si sono susseguiti negli ultimi anni e mesi sono stati di duro lavoro e di contrattazione perché si riuscisse a non fare affondare l'azienda. L'assessore Brusadelli ha messo subito in evidenza la sua volontà di voler proseguire con il supporto di Retesalute: "c'è la volontà di mantenere un'azienda pubblica che negli anni è stata in grado di offrire servizi alla persona ottimali". L'assessore non ha nascosto le difficoltà emerse negli ultimi mesi per garantire la solita erogazione dei servizi, ma allo stesso tempo ha ribadito la volontà e l'entusiasmo di ripartire. "Ripartiamo con spirito costruttivo affinché tutto l'ambito del meratese possa essere orgoglioso di Retesalute nonostante questa caduta. Nonostante mi sia dispiaciuto che non ci siamo accorti prima di alcune dinamiche, sicuramente, a nome del sindaco e di tutta l'amministrazione, penso che lo spirito sia assolutamente costruttivo e voglio credere in questa nuova possibilità", ha concluso così il suo intervento l'assessore Brusadelli. Il sindaco Ave Pirovano ha appoggiato le parole della collega Brusadelli: "abbiamo creduto in Retesalute quando è nata, ci crediamo anche ora nonostante queste spiacevoli vicissitudini".

Il segretario comunale dr.Mario Scarpa

Infine, il segretario comunale Mario Scarpa ha illustrato specificamente le ultime operazioni che permettono il ripianamento del debito. L'ultima battuta è invece spettata al sindaco: "abbiamo bisogno di Retesalute. I servizi erogati sono sempre stati molto qualificati, ci sono stati alti e bassi, ma crediamo nella ripartenza e vogliamo che questa nostra azienda pubblica per i servizi alle persone più fragili possa continuare ad operare sul territorio". Con il voto favorevole dell'intera assemblea, il comune di Cremella ha detto sì al ripiano del disavanzo di Retesalute per la parte che gli compete.
M. Bis.
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